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Sottili corde nuvole randagie
impiccano passando alla coscienza
gli umidori se il pianto intende sciolte
ansie e ricordi.
Addio come non sia più rivederci
dentro o fuori i colori
il sole, i venti, tutti
gli eventi nobili e altri meno
in seno a qualche sorte accarezzata
da una fase lunare, da un ricorso
rimosso da un puntiglio colorato
di amore o da miseria.
Questo saluto è cenno un po’sarcastico
e vale un generale
rimpianto per trascorsi e rimorsi
ora che tornano e giudico gli errori
su cui tornare e tornerei a rifarli
pur d’incontrati ancora
e non giurare sul resto poco incluso
un connettivo come sanacuore
un po’ ammortizzatore per gli affanni
più inutili, ridicoli, vissuti
oppure
osservati dall’alto,
nel breve cannocchiale rovesciato
ora che tu conforti e molto illumini
come sia specchio a rimandarmi luce.
Lo sai è pur così!

 


 

 

Sara Smigòro

Ha svolto e svolge ricerche nel sociale, molto successo ha avuto il suo saggio Elogio del matrimonio (1996), collabora con Lunarionuovo.