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Amo

a mezze parole
tra dire e il pensare
con il fiato corto
per la fatica d’amare.
Amo da capogiro
da far scoppiare le testa
di sguardi
naufragati negli occhi,
appesi a qualche sillaba
rimasta spoglia
nell’attesa del suono.
Amo con le lacrime
gonfie da ieri
come pioggia
su pensieri
acerbi.
Amo
per non morire d’indifferenza
nell’apatia
che distrugge
ciò che non si afferra.
Amo
per salvarmi dai solchi del tempo:
gli amanti
sono fatti di respiri
e convivenze silenziose
tendono all’eterno
e io sono un amante senza età,
il mio infinito
è l’attimo.
Amo d’un amore ingombrante
che sovrasta il mondo:
cielo
disteso all’infinito
per avvolgere
l’oscillare delle stagioni
da un cuore all’altro.
Amo
in questo deserto
di baci:
acqua il tocco
disseterà l’arido tempo
col sentimento:
l’amore
è ciò che non riesco a dire
quello che ancora deve avvenire.

Essere poeta

Essere poeta
è il mio modo
di stare al mondo
resistere
all’attimo che segue
esistere nel ventre delle cose:
embrioni senza identità
fissa.
Siamo poeti
creature ibride
pungenti
e imbevute di sentimenti.
Come usignoli
cantiamo l’essenza
del mondo:
poesia.
Figlia di anfratti bui
echeggia
nella gola della vita
stretta e incerta
sul divenire.
Grida dolore
con voce lieve,
viola l’innocenza
abita la solitudine
a intervalli di convivenza
che pulsano immagini:
un ruscello
nelle mani
fringuelli
in un cielo
di parole.
L’immenso fra le righe.
Essere poeta
come testamento interiore:
guardare
negli occhi il mondo.

Siamo

Siamo
Il suono delle carezze
sulle ferite infedeli:
istinti fuggiti coi desideri.
Le vertigini
se guardiamo intorno:
esseri soli
unici nella precarietà
dell’esistenza.
Siamo completi
eterni per metà.
L’amore
Come dono di speranza.
L’empatia a gocce
di pioggia
In un deserto emotivo
è ginestra.
Ci riconosciamo
nell’incessante
dolore esterno:
un riflesso d’umanità
ci rende immortali
nella fragilità.
Siamo precari
in ciò che si può toccare
restiamo
nei figli del nostro agire
nelle epifanie dell’infinito.
Siamo umidi
secchi di parole
bagnati dalla vita
con una pioggia di prove:
sediamo
in mezzo alle parole
a cospirare modi per raggiungerci
solcare il tempo.
Siamo ora,
divisi nella paura
con stagioni di cuori
vuoti forse nelle intermittenze
ma interi nella forma.

Spine di ferro

Ci spiniamo
con il tempo
bevendo sangue
dalle nostre ferite
aperte
nel mondo.
Rinasciamo
nella speranza
che una goccia di sangue
restituisca amore
alle lacrime unte
di rimpianti.

                          Maria Elena Centonze