Le sembrerà bizzarria, ma la grazia simbolica di questo logo della sua libreria ci ha incuriosito non poco. Poi abbiamo appreso che lei è uno dei fondatori dell’evento culturale “La via dei Librai” e sicuramente l’animatore per eccellenza. Quindi, dalla curiosità siamo passati alla decisione di incontrarla per un confronto di pareri in materia di librai, libri, editori e realtà culturale locale palermitana, come momento che, proprio in materia di libri e librai può vantare una tradizione storica di rilievo, non solo nell’ambito regionale. Io e Giulia Sottile le poniamo alcune domande, per questa intervista che pubblichiamo congiuntamente nella rubrica “Ebdomadario” di Prova d’Autore e su questo numero 109 di Lunarionuovo, come proseguimento del nostro recente incontro in cui ci ha raccontato un pezzo di storia della presenza del libro a Palermo e come è nata l’iniziativa della Via dei Librai (Cfr. video in fondo).
- Come e perché ha scelto la professione di Libraio?
In verità da buon “figlio d’arte” la scelta non è stata difficile o forzata. Mio padre inizia l’attività di libraio nel 1961 ed io, sin da bambino, ho amato quel luogo ed anche se sono stato lasciato libero di scegliere il percorso di studi in base alle mie passioni ed attitudini, alla fine, crescendo negli anni, la frequentazione della libreria è stata sempre maggiore, attratto dai colloqui di natura letteraria che mio padre intratteneva con i clienti più assidui ed anche dal metodo di selezione che adottava nella scelta dei libri da acquistare. Così facendo, superati i vent’anni e con mio padre ormai prossimo alla pensione, ho deciso di proseguire l’attività in autonomia.
- Si sente di definire la professione di Libraio ora come “Missione per il sapere”, Ora come “la più difficile delle imprese, perché chi è capace di vendere libri sarà abilissimo commerciante e riuscirebbe anche a vendere aerei e navi”? Cosa pensa di queste attribuzioni e, detto in modo goliardico, lei come si colloca, tra i “missionari”, o tra i commercianti o tra entrambe le qualifiche?
Al giorno d’oggi la figura del libraio è sempre meno presente nella nostra società; il commercio on-line, le grosse catene di franchising ed i grandi centri commerciali hanno ridotto ai minimi termini il rapporto diretto tra il libraio ed il cliente, che è stato sempre assecondato nelle richieste e accompagnato da tanti consigli di nuove letture conoscendone i gusti e le preferenze. Quindi considero la professione come la più difficile delle imprese per la difficoltà che ha il libraio moderno a trovare soluzioni di marketing vincenti per superare tutti gli ostacoli considerati.
- Parlando di concretezze cosa può dire, in confidenza, di quanto ha potuto constatare dal giorno in cui ha iniziato fino a oggi?
In verità da quando ho preso possesso della libreria è cominciato il lento declino della categoria per la crescente espansione dei centri commerciali e del commercio on-line; inoltre il mio negozio collocato in pieno centro storico ha visto crescere anno dopo anno lo svuotamento ed il disinteresse dello stesso fino a quando nel 2015 il “Percorso Arabo-Normanno” è stato dichiarato patrimonio dell’Unesco. Questo riconoscimento ha portato alla pedonalizzazione del Cassaro ed a una rivalutazione del territorio suscitando l’interesse dei turisti e di molti palermitani che hanno ripreso a passeggiare qui.
- Facciamo un discorso a parte e ci parli dell’iniziativa “La via dei librai “ di cui vorremmo sapere di più e in particolare, ci piacerebbe sapere se i suoi propositi siano stati soddisfatti dagli esiti e, comunque se l’idea sia stata spontaneamente accettata o abbia dovuto essere caldeggiata.
La chiusura al traffico veicolare del Cassaro nel 2015 ha portato alla creazione dell’Associazione Cassaro Alto costituita dai commercianti dell’asse che tutti insieme hanno potuto dialogare con l’amministrazione comunale ed ottenere diverse migliorie per adeguare le proprie aziende alla nuova realtà. Contemporaneamente l’associazione ha pensato di creare un grande evento per riavvicinare i cittadini al centro storico e lo ha denominato “La Via dei Librai” per dare un riconoscimento ai pochi librai rimasti in attività, eredi di una tradizione al Cassaro che inizia nel 1500 con il sorgere delle prime tipografie, che nei secoli successivi si trasformano in editori e che nell’800, con la diffusione del libro a diversi ceti sociali, diventano librerie. Il festival giunto nel 2021 alla sua sesta edizione è cresciuto anno dopo anno raccogliendo anche le partecipazioni di tanti editori provenienti da fuori la Sicilia e se non fosse stato per le limitazioni sanitarie che hanno condizionato le ultime due edizioni, sarebbero state superiori. In definitiva una bella iniziativa che è stata accolta positivamente sia dall’amministrazione comunale che dalla cittadinanza, che gode del patrocinio del Maggio di Libri e di Città che legge e che nelle ultime due edizioni ha ricevuto parole di elogio dal ministro della cultura On. Franceschini.
- Due anni di condizionamenti sanitari che hanno inciso sia nelle realtà economiche in generale, che nella disposizione psicologica di ogni utenza, lei cosa ha potuto osservare e provare in questi due anni nel suo settore?
Purtroppo gli ultimi due anni sono stati molto difficili da affrontare, e non è ancora finita, perché come ho detto in precedenza, il Cassaro si è trasformato negli ultimi anni in un luogo di attrattiva esclusivamente turistica. Di conseguenza senza il flusso turistico che ero abituato a vedere passare e senza neanche il passeggio dei palermitani, ho notevolmente ridotto le vendite e non ho avuto alcun vantaggio a rimanere aperto durante i periodi di “zona rossa” in quanto attività considerata essenziale perché ubicato in una zona con pochi residenti, con le scuole chiuse e tagliato fuori da ogni logica di vendita.
- Da una esperienza già maturata cosa può dire sul rapporto età-utenza quanto ad acquisto libri? E non solo, c’è uno stacco generazionale nell’età della clientela?
Posso dire che in generale si legge poco anche se ultimamente c’è stato un incremento di interesse nella lettura da parte dei giovani, mentre il pubblico adulto si mantiene costante ma tutti ancora in minima quantità. Credo che il motivo sia da ricercare nella ricca programmazione di film e serie tv offerta dalle emittenti televisive e dai canali in streaming sul web.
- Palermo ha una splendida tradizione di editori librai, da Ciuni a S.F. Flaccovio, a Dario Flaccovio, Buoni Cugini editori, Torri del vento…. Le capita di fare un pensierino a una prossima-futura inaugurazione di editrice “Cassaro Zacco” o Zacco- Cassaro, con il grazioso e singolare logo dell’attuale libreria?
Proprio per continuare la tradizione editoriale che da secoli si svolge al Cassaro, il logo della libreria, che ho fatto realizzare dall’artista Emanuele Alotta, lo uso anche come identificativo delle edizioni Ci.Di.Za., un piccolo marchio editoriale creato da recente con gli amici colleghi Francesco Ciulla e Fabio Di Ganci. Il nostro obiettivo è quello di ristampare vecchie pubblicazioni di grande interesse ma che al loro esaurimento non hanno avuto nuove ristampe. La prima pubblicazione che abbiamo ristampato e presentato a luglio durante il “Festino di S. Rosalia” è la “Guida del Monte Pellegrino colla storia del monte, di S. Rosalia e del Santuario” di Giuseppe Naselli, una pubblicazione dei primi anni del 900 da allora mai più ristampata.
a cura di Laura Rizzo e Giulia Letizia Sottile
foto e video di Joska Arena