L’onestà è un metallo prezioso ma non si differenzia dai metalli vili, perché come tutto il suo genere è passibile di fusione. Quindi ha anch’essa il suo punto di liquefazione.
La politica è l’arte sublime del mentire a fin del bene di chi mente e della rassicurazione per chi ascolta il mendacio con fiducia di credente.
La corruzione è un seme anemofilo quindi s’affida al vento che lo deposita dove capita, ora su terreni fertili, ora tra aride pietre, ora tra escrementi in fermentazione a stregua di buon concime.
Gli affetti famigliari sono il filo spinato che limita lo spazio di chi vive in famiglia, fino a segnarlo di reclusione nei casi in cui il recinto ospita ovini.
Ogni madre premurosa sogna per la propria prediletta figlia un avvenire costellato dai successi che lei non ha potuto raggiungere a causa della maternità e di un marito distratto dal pane da portare alla famiglia.
Un improvviso bolo isterico blocca le donne in politica nel più bello del loro pranzo al pensiero della libertà perduta a servizio di un partito. Ed ecco un vantaggio che possono vantare gli uomini politici esenti naturalmente da influssi uterini.
Ci si chiede spesso – ma di passaggio – perché le tende degli aguzzini e le mani della mafia sono sempre al sicuro? Ma non c’è tempo sufficiente per darsi risposte, siamo troppo impegnatI a dare qualche ordine alla nostra povera tenda sforacchiata e a curare i geloni e gli esiti di allergia ai detersivi delle nostre stanche mani.
Le disuguaglianze sociali le ha progettate e realizzate Madre Natura nel modellare diseguali le dita delle mani dell’umanità. Il diritto ai privilegi scaturisce dunque dall’esempio della Natura. In Italia c’è chi riscuote cinquecentomila euro al mese e chi solo cinquecento, nell’anno civile e misericordioso 2017.
Gli alberi dei parchi di periferia sono gli ultimi rappresentanti sensibili ai Valori morali e intellettuali, hanno riserve di piétas che non tutti sono in condizione di apprezzare o di fruirne al momento di coglierne grappoli di bacche, esiti d’infiorescenze primaverili riservate alle anime pure. E solo nei parchi delle periferie, come per un segnale di rimozione dei valori ambigui delle metropoli.