Al momento stai visualizzando “Hacia la mudez”. Traduzione da Sergio Espinosa, giovane poeta andaluso

Ai lettori di Lunarionuovo si propongono i versi di un giovane poeta spagnolo, Sergio Espinosa (Jerez de la Frontera, classe 1988). I tre testi che seguono, inviati alla traduttrice dallo stesso poeta, appartengono alla silloge inedita Hacia la mudez (Verso il mutismo, ndr) che sarà presto pubblicata da Kriller71, un marchio editoriale indipendente che mira a far conoscere la poesia di autori spagnoli e non solo, più o meno consolidati nel panorama letterario.

Il lavoro di Espinosa è stato parzialmente tradotto in dodici lingue, e lo stesso ha a sua volta tradotto dall’inglese le poesie di Noah Cicero per l’antologia della giovane poesia americana Vomit (El Gaviero, 2013), così come di Cowboy Bipolar, prima silloge del poeta statunitense.

Pur consapevole delle limitazioni insite nella traduzione, con questa collaborazione ci si propone di dare inizio a fruttuosi scambi con altri autori contemporanei inediti in Italia e meritevoli di attenzione e diffusione in lingue diverse da quella originaria.

(Daniela Saitta)

 

 

 

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no estar sano no te hace un monstruo
ignorar el daño te hace un monstruo no
construir el cuerpo entre pruebas y perder
el equilibrio enorme bestia no cuentes los días
quién te enseñó a dormir pregunto sabes dormir
este ensayo interminable no es el salto presupuesto
a tu hambre a lo priápico de tu sangrienta máscara

el presupuesto daño te enseñó a ignorar el equilibrio
a dormir entre tu máscara interminable
y este monstruo priápico quién te hace bestia
lo pregunto pruebas a perder los días
no sabes de tu hambre sangrienta
un monstruo te hace no dormir no cuentes el cuerpo no el salto no
estar sano es construir un ensayo enorme

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non essere sano non ti rende un mostro
ignorare il danno ti rende mostro non
costruire il corpo tra prove e perdere
l’equilibrio enorme bestia non contare i giorni
chi ti ha insegnato a dormire chiedo sai dormire
questo saggio infinito non è il salto presupposto
alla tua fame al priapico della tua maschera sanguinosa

il danno presupposto ti ha insegnato a ignorare l’equilibrio
a dormire tra la tua maschera infinita
e questo mostro priapico che ti fa bestia
io lo chiedo cerca di perdere i giorni
non sai della tua sanguinosa fame
un mostro non ti fa dormire non contare il corpo non il salto non
essere sano è costruire un enorme saggio

 

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CONFIAR EN LA VOZ

confiar en la voz sin importar lo habido a veces un grito a veces el ahogo pero siempre la cadencia propia ese rasguño en la garganta ese rasguño y esa herida que nos ha sucedido a todos pero que aún nos deja hablar confiar en la voz para poder callar a tiempo para poder marcharnos pero no sin antes haber dicho la palabra no sin al menos haber amado lo que importa y sobre todo confiar en ella para tan solo dejar que por encima de la nuestra se alce una voz pequeña una voz de alguien que hoy ha tenido un mal sueño y nos pide por favor dormir sin miedo en el embozo de nuestras sábanas

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FIDARSI DELLA VOCE

fidarsi della voce e non importi cio che è stato a volte un grido a volte soffocata ma sempre la propria cadenza quel graffio nella gola quel graffio e quella ferita che è capitata a tutti ma ci lascia comunque parlare fidarsi della voce per restare zitti in tempo per potercene andare ma non prima di aver detto la parola non senza almeno aver amato ciò che conta e soprattutto fidarsi di lei solo per lasciare che sopra la nostra si sollevi una voce piccola una voce di qualcuno che oggi ha fatto un brutto sogno e ci chiede di dormire senza paura nel risvolto delle nostre lenzuola

 

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contigo huelo la sal
contigo vislumbro qué
contigo huelo la sal y oigo a los niños
y su júbilo raro que no se apaga y entonces
querría encender todas las farolas con mi pecho

contigo tomar aire podría preceder al canto
contigo no hay mesura
cómo por qué bajo qué cielo
he regalado camas habré imantado fieras

pero a veces te quieres morir a veces
yo me debo al hombre y tú a mi palabra

dominarás sin duda la zozobra

contigo me debo al hombre al aire
la noche se apaga
de un par de farolas he imantado a los niños
puedo olvidarme de la sal

contigo querría tomar mi palabra y dominar
contigo no hay mesura y la zozobra necesita
menos razones bajo el cielo

tú te quieres encender de día y entonces yo
con mi pecho vislumbro qué cómo por qué

contigo oigo y contigo huelo
de qué camas podría preceder la sal
que contigo júbilo raro
todas las fieras habré regalado
por cuántas a cuántas de más

su canto tiene horas para terminarse

y a veces huelo morir pero a veces contigo
no

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con te odoro il sale
con te intravedo che
con te odoro il sale e sento i bambini
e la loro strana gioia che non si spegne e poi
vorrei illuminare tutti i lampioni col mio petto

con te prendere l’aria potrebbe precedere il canto
con te non c’è misura
come perché sotto che cielo
ho regalato letti avrò incantato bestie selvatiche

però a volte desideri morire a volte
io mi do all’uomo e tu alla mia parola

dominerai senza dubbio l’angoscia

con te mi do all’uomo all’aria
la notte si spegne
da una coppia di lampioni ho incantato i bambini
posso dimenticare il sale

con te vorrei prendere la parola e dominare
con te non c’è misura e l’angoscia ha bisogno
di meno ragioni sotto il cielo

tu vuoi accenderti di giorno e allora io
col mio petto intravedo che come perchè

con te sento e con te odoro
da quali letti potrebbe precedere il sale
che con te gioia rara
tutte le bestie avrò donato
per quante a quante di più

il tuo canto ha ore prima di finire

e a volte sento di morire ma a volte con te
no

 

(Traduzione di Daniela Saitta)

 

 

 

 

 

Daniela Saitta

Laureata in Lingue per la comunicazione internazionale all’Università di Catania, si occupa attualmente di progettazione nel campo della ricerca alle dipendenze dello stesso Ateneo. La letteratura resta comunque il suo primo e indimenticabile amore, dal quale sono nati due saggi editi da Prova d’Autore, “Rosa e giallo a Torino. Il romanzo poliziesco di Fruttero & Lucentini” (2010), e “Il mito dell’ibridazione. Le Sirene di Laura Pugno fra antico e contemporaneo” (2012). Ha inoltre pubblicato racconti e saggi brevi sulle riviste Lunarionuovo e Il Ponte. La voglia di scrivere e la propensione alla ricerca della verità l'hanno spinta ad aderire al progetto di comunicazione Il Blog che Vale dell’amica giornalista Valeria Nicolosi, per cui gestisce la rubrica "Culturale".