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LA PRESENTE RICERCA PROPOSTA DAL PROF. LEOTTA  VIENE QUI ACCOLTA E PUBBLICATA AL FINE DI APRIRE SULL’ARGOMENTO UN CONFRONTO DI PARERI TRA I LETTORI. GIA’ SEGUONO IN QUESTO STESSO NUMERO I CONTRIBUTI DEI REDATTORI INTERNI CARLO CONDARELLI, CRISTINA DI SALVATORE, FRANCESCO FOTI, MARIO GRASSO, MASSIMILIANO MAGNANO, ROSA PAOLA MAIOLO E GIULIA SOTTILE. I CONTRIBUTI DEI LETTORI SARANNO PUBBLICATI NEL PROSSIMO NUMERO DI LUNARIONUOVO (SI PREGA DI INVIARLI  A provadautore@iol.it)  – GRAZIE PER L’ATTENZIONE.

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Ascoltando molte canzoni ho notato che i testi hanno un valore poetico, con una propria musicalità che, però, è nascosta dalla melodia del brano musicale. A mio vedere, questi sono esempi di “sovrapposizioni”, ossia di casi in cui due forme, quella letteraria e quella musicale, si sovrappongono.

Per comprendere meglio la natura di ciò che chiamo “sovrapposizioni”, e per distinguere queste dalle “trasposizioni” che spiegherò più avanti, mi sembra opportuno fare una premessa sulle dimensioni di spazio e di tempo contenute nelle tre forme artistiche che suscitano il mio maggiore interesse: la musica; le arti figurative; la poesia. Si tratta di una premessa frutto di alcune mie riflessioni personali che, per la mancanza di un confronto e di uno studio preparatorio, potrebbero avere diverse incongruenze o inesattezze. Non sono affatto certo di ciò che sostengo nelle affermazioni che seguono, pertanto il loro tono apparentemente perentorio è solo dovuto ad una esigenza di semplificare e velocizzare l’esposizione di quelle mie riflessioni.

La musica si esprime nel tempo e, attraverso la polifonia e la sinfonia, nello spazio. Ma la dimensione essenziale per la musica è il tempo.

Le arti figurative si esprimono nello spazio. Il disegno e la pittura possono rievocare il tempo attraverso l’uso della prospettiva ma la dimensione essenziale per tali forme di arte è lo spazio.

La poesia si esprime nel tempo e nello spazio. Nel tempo esprime il ritmo e la musicalità; nello spazio si colloca il testo come composizione ordinata di versi e di strofe. Il verso è l’unità ritmica che, inserita nella strofa, dà un limite orizzontale e verticale al testo della poesia che non può non essere scritto.

Le sovrapposizioni riguardano l’accostamento “sincronico” di più forme espressive, come, nella canzone, quello di un testo poetico ad un brano musicale, dove la musicalità di quest’ultimo prevarica spesso su quella del testo poetico. Sia la musica che la poesia trovano nel tempo una dimensione comune alle loro espressioni e, pertanto, un accostamento sincronico tra un testo poetico e un brano musicale lascia sempre aperto il rischio di prevaricazioni di una forma espressiva sull’altra. Diverso sarebbe il caso di un accostamento tra un testo poetico ed un disegno o una pittura. Qui si ha pur sempre una prevaricazione, poiché lo spazio rappresentato dalla forma figurativa prevarica su quello del testo poetico, ma mi sembra una prevaricazione meno “violenta”. Non si avrebbe poi prevaricazione nel caso di un accostamento tra un brano musicale e qualunque forma artistica figurativa.

Per “trasposizioni” intendo gli accostamenti “diacronici” tra due forme espressive, che vengono così “fruite” in diversi momenti di tempo. Si propone così l’ascolto di un brano musicale, e solo dopo quello di un testo poetico, o viceversa. In questo modo si supera il rischio di “prevaricazioni” di una forma sull’altra. Le trasposizioni possono avere anche una funzione creativa, laddove facilitano la genesi di un testo poetico da un brano musicale e viceversa. Gli esempi nella storia dell’arte sono numerosissimi.

Mi sembra che le trasposizioni possano essere agevolate dagli strumenti multimediali propri di un sito web, dove è possibile “postare” un testo letterario e un file audio o multimediale. Il visitatore potrà seguire un “percorso” suggerito o anche libero, ma pur sempre un percorso che presume una fruizione seriale, e non contemporanea, di diverse forme espressive accomunate da un medesimo tema. Attraverso le trasposizioni, un sito web potrebbe promuovere la creatività dei propri visitatori e utenti, proponendo la composizione di testi poetici o letterari in genere che nascano dalla trasposizione di disegni o forme figurative in genere, ma anche viceversa. Le trasposizioni possono costituire così non solo la materia prima di percorsi da visitare ma anche di percorsi da creare insieme, rendendo quel sito web un laboratorio condiviso.

Credo molto nella “convergenza” tra le diverse forme espressive ma questa deve promuoversi in modo tale da esaltare ciascuna forma evitando prevaricazioni.

Acireale, 7 agosto 2017