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Oggi ho sentito pronunciare un cognome che è quasi una mezza bestemmia. Il mio cognome non è una bestemmia. Il mio cognome è una sgrammaticatura sessuale. Oggi ho scoperto che ad libitum sfumando non è perversa tecnica sadomaso da attuare a letto.

A proposito di letto, segue descrizione della mia più recente notte.

 

Sogno nr. 1.

Voce megafonata: “Questa è la storia di un amore che è stato l’opportunità del momento. Ma non per entrambe le parti. L’una opportunista, l’altra innamorata. Questa è una storia costruita giorno dopo giorno a piacimento personale in stile belle trame dei film che convincono. Questa è una storia costruita mattone su mattone come il castello della fiaba che voleva rappresentare. Questa storia è più semplice di quanto si possa immaginare e più complessa della mente di chi l’ha voluta”.

 

Sonno turbato da una zanzara che scende in picchiata sul mio viso.

 

Sogno nr. 2.

Avresti voluto dire a quel signore seduto qualcosa del tipo «Lì dov’è seduto lei ha pisciato il mio assistito. Appena una settimana addietro lui ha pisciato proprio dove lei adesso siede. Centimetro più centimetro meno. Ha pisciato lì. E lei è seduto sulla pisciata incrostata sul ferro ossidato della panchina. Sapesse quanta ne ha fatta! Mai visto qualcosa di simile! Occhio non vede cuore non duole, vero? Orecchio sente però… il cervello elabora in conseguenza di ciò che vede e sente. Elabora e manda in play l’immagine di un generico anziano non focalizzato in volto che se la spassa tirandoselo fuori dai pantaloni e proponendo un revival di gloriose imprese da corpo vigili del fuoco, spegne un incendio domabile dalla sua incandescente urina sgorgante da un rinsecchito idrante di carne usurata. Adesso un voltastomaco potrebbe farla fuori. Svuotarsi dell’acido cloridrico che solo da pochi minuti aveva iniziato ad attaccare caffeina più glucosio più brioche. Colazione tanto dolce quanto amara».

 

Sonno turbato dallo scoppiettio delle bollicine dell’acqua frizzante dentro la bottiglia sul comò qui accanto al mio letto.

 

Sogno nr. 3.

Consigli per gli acquisti. Manifesti pubblicitari grande formato. Un uomo sotto. Vi si leggono frasi del tipo: “Alla pasta un poco scotta preferisco la ricotta”.

“La salsiccia e il maialino vanno giù con un buon vino”.

“È più dignitosa una cozza bollita, gratinata o impepata?”.

 

Sonno turbato dall’elevata umidità. Sudore eccessivo.

 

Sogno nr. 4

Circumcazzeggiare stupidamente senza fine senza filo, per il solo obbligo morale conseguente allo sborsamento di euro venti “subito, maledetti e contanti”, rappresenta viziosa malattia assai diffusa al giorno d’oggi per balordaggine tra i giovini. Atti di terrorismo psicologico in pensieri opere e omissioni, minacce morali di inqualificabili contenuti e quant’altro basterebbero ad avvalorare un causa di irritabile insostenibilità altrui. Ed è così che la cena personale diventa pubblica per gentile concessione del commensale che la mostra sofisticata con produzioni gastriche.

 

Sonno turbato perché questa notte è fatta per svegliarsi anche senza motivo. E non per dormire.

 

Sogno nr. 5 – Parte 1

Violentare i padiglioni auricolari propri e altrui con “balordi ritmi discotecari tump tump tump” tra le mura domestiche è da considerarsi atto a delinquere penalmente perseguibile. Quantomeno secondo la Costituzione della Mia Stanza.

 

Sogno nr. 5 – Parte 2

Una dolce e innocente ragazza fugge braccata da cani randagi mentre consegna pizze a domicilio il sabato sera in una nota cittadina. In pratica, un eroe di Dio, se fosse stato uomo. Una donna di Dio, in quanto donna, appunto. Punto.

 

Sonno turbato dall’alba.

 

Eppure amo la notte in quanto unico momento della giornata in cui il mio vicino di casa non taglia l’erba del prato del condominio d’appartenenza. Che non è il mio.

Francesco Foti

Francesco Foti

Francesco Foti è nato a Giarre (CT) il 28-9-1979. Cantautore, autore, poeta e cultore del siciliano. Nelle vesti di cantautore ha pubblicato: - Il singolo “La Libreria dell’Alchimista”, Distr. CD Baby, 2019. - Il singolo “Renzo il torbido”, Distr. CD Baby, 2017. - Il singolo “Tàn Tàn Tàn”, Distr. CD Baby, 2016. - Il singolo “L’uomo nero”, Ed. ROS Group, 2013. Nelle vesti di autore ha firmato le canzoni “L’amore è amore” e “Sarai” presenti nel disco “Io” di Alessandro Canino, Ed. ROS Group e Distr. Self, 2013. EAN 8054377790035. È socio del Gruppo C.I.A.I. – Convergenze Intellettuali e Artistiche Italiane con il quale svolge un’intensa attività culturale in tutta la Sicilia sin dal 2002. Da marzo 2015 cura la rubrica “Orologio con cuculo” per la prestigiosa Rassegna di Letteratura Lunarionuovo. Ha pubblicato due sillogi di poesie in dialetto etneo: - Afotismi, Catania, Ed. Prova d’Autore, 2009. ISBN 978-88-6282-027-1. Con prefazione di Mario Grasso e lettera di presentazione di Carmelo D’Urso. - Jettu uci senza vuci, Catania, Ed. Prova d’Autore, 2012. ISBN 978-88-6282-090-5. Con prefazione di Mario Grasso. Ha pubblicato una lettura critica su Catania: - “Lettera aperta a Vincenzo Bellini” in “Catania giorno e notte”, AA.VV., Catania, Ed. Prova d’Autore, 2013. ISBN 978-88-6282-114-8. Ha pubblicato il racconto: - “I Commensali Arcani” in “La Mastunicola - Racconti di pizzerie galeotte”, AA.VV., Catania, Ed. Prova d’Autore, 2013. ISBN 978-88-6282-111-7. Ha pubblicato uno studio critico sul romanzo "Un posto tranquillo" di Enzo Marangolo: - “Sonorità di un posto tranquillo tra grilli e cicale” in “Baroni, bombe & Balilla, nella città dalle cento campane”, AA.VV., Ed. Prova d'Autore, 2013. ISBN 978-88-6282-120-9. Ha pubblicato uno studio critico sulla pittura di Pietro Barcellona: - “La pittura di Pietro Barcellona: pop e contatti interrotti per interposizione” in “Su Pietro Barcellona, ovvero, riverberi del meno”, AA.VV., Ed Prova d’Autore, 2015. ISBN 978-88-6282- 154-4. Riconoscimenti  Premio “Il Gabbiano d’argento” per “L’uomo nero”, Catania, 2006;  “Premio Miglior Testo” per “L’uomo nero” al IX° Lennon Festival, Belpasso (CT), 2007.  “Premio alla Musica” alla 2ª Ed. del Premio Vittorio Ribaudo, Augusta (SR), 2017.