La vita
Marea montante
l’onda risale il fiume
torbida porta
panie strappate alle rezze
lenze uscite da rugginosi mulinelli
tentacolari
ingarbugliati pensieri
sospesi.
Era ieri
l’alabastro riflesso nell’ossidiana
vischiose parole
scorrevano lente
gli occhi vivi
brillavano desideri palesi
passavano i mesi
sgranati
come frutti minuscoli
rossi
succosi.
Sarà domani
nebbia calda
confortevole abbraccio
indifferenti al dolore
dei muscoli stanchi
delle articolazioni infiammate
sereni
appagati
saliremo gradini
nella roccia intagliati
a raggiungere il faro
che mai vacilla.
Ciclica realtà
o ricorrente sogno
la vita.
Umano coraggio
Camminiamo bendati
su questa molle battigia
si infrangono
piccoli pensieri e grandi sogni.
Fazzoletto nero agli occhi
non vediamo la bruma
salire sulfurea
nei nostri cuori
di figli feriti dall’abbandono
di solitari genitori falliti
in annose caccie alle streghe.
Camminiamo bendati
fra tanti anonimi noi
che questa mattina
frenetici spingono carrelli
stracolmi
di grandi sogni e di piccoli pensieri
in offerta speciale
la vita di ieri.
Camminiamo bendati
verso il nostro futuro
c’è indomita rabbia nel pugno
levato duro
al cielo di maggio
c’è amore inespresso
c’è serena coscienza
c’è umano coraggio.
Stefano Gresta