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L’esodo dei muri

Su fumo di sillabe
appese alle grate di questa finestra
s’inceneriscono le mie ore.

Aldilà della porta tra coincidenze e trappole,
l’emorragia della vita gioca a scacchi
con giorni sempre più fermi sulle mie palpebre.

E attendo, sfogliando parole, fiori
fuori stagione o l’esodo dei muri
che compatti si frantumano nel silenzio del pavimento
che mai  m’affretta il passo.

Dall’indifferenza inanimata di un vetro
prendo in ostaggio un po’ di luce
la mischio con del tabacco e volo!133-Spirali-di-fumo

 

E il sole è ancora vivo dentro il mio sguardo

Oltre le persiane, su lembi d’aria
poggiato tra vene d’azzurro
si dilata il giorno.

Grappoli d’ombre dall’alito rovente
allungano passeri stesi ad asciugare al sole
e nel dormiveglia  delle rose
scotta il singhiozzare di una cicala.

L’afa rapisce la strada distratta dai rintocchi dell’Angelus
e tutto è pace!

Un lampo frusta le pareti dei mie occhi
racchiusi dentro un’aura maturano abissi
si piegano i colori
e scampo non ha nemmeno la pastura del giorno,
che brucia nelle mie voragini.

Cade il cielo dal suo bagliore: un’eco disfrena la mia carne
s’arresta  l’inciso di una canzone, senza dire una parola
s’inceppa e  trema  per terra ogni ricordo.

Un sapore acido smemora il tempo!!

Stretto a ogni  respiro stringo l’aria che mi sovrasta.
Invisibili fili allontanandosi allineano gli occhi alle mie palpebre.

Un suono di vita stesa su un varco di cielo
si dibatte aldilà  della tenda
e il sole è ancora vivo dentro il mio sguardo!