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OH – O – HO ! Gabriele Nanfitò!

DAZEBAO DEL PARCO ORNITOLOGICO DI SICILIA

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IL MERLOROSSO D’AVOLA PRESENTA: FISCHI GORGHEGGI E ZIRLII

(Rubrica di botticelle e bufale bianche di Sicilia animata da Gabriele Nanfitò)

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Palermo, dicembre 2016 – A Sala d’Ercole sono state celebrate le fatiche dell’eroe che ha dato il nome all’istoriatissimo ambiente di Palazzo d’Orleans, nel corso di una cerimonia che ha condensato le presenze di autorità politiche ed ecclesiastiche regionali e nazionali. Di particolare spicco la figura del Gran Mandarino di Boccadifalco, che è arrivato con seguito di suoi famigli e gheishe, come d’uso nella sua patria d’origine. Il Gran Mandarinato di Boccadifalco per i rapporti culturali Sicilia-Giappone, istituito nel 1938 non era stato mai realizzato, prima per lo iato causato dalle vicende del Secondo conflitto mondiale, e poi per contestazione e ostilità da parte dei responsabili politici dell’Isola. Solo recentemente, in seguito alle iniziative di alcuni ex deputati regionali, è stata istituzionalizzata la sede definitiva per l’ospitalità del Gran Mandarino e della sua corte. Sede che non è stata ancora inaugurata ufficialmente.

Catania, dicembre 2016 – L’iniziativa di un gruppo di privati mirata a potenziare l’utenza dei servizi automobilistici urbani è già in fase di perfezionamento a Catania. Il Socio accomandatario della SaS, commendator Mezzocane, ha annunciato l’acquisto di 250 cammelli che saranno portati nella città dell’elefante da un catamarano di proprietà dello sceicco Bent-Carramaisch, con soluzione gratuita salvo l’impegno della stessa città Etnea ad assicurare all’eminente nababbo, vitto e alloggio presso un hotel della riviera jonica, per un mese.

Messina, dicembre 2016 – “Jaddu, jaddina, Palermu e Missina”, pare che l’ispirazione sia venuta dall’antico verso che alludeva alla superiorità di Palermo a fronte delle pretese di Messina, che aveva cominciato ad avanzare titoli di primato poggiando la propria prosopopea sulla posizione naturale del suo territorio in limine di qualche miglio separatore rispetto al “Continente”, come veniva definito quella volta tutto ciò che era extraterritorialità siciliana. I saggi hanno fatto sloggiare il gallo dal secolare carrello girevole collocato a metà della torre campanaria del duomo della Città dello Stretto e fatto installare una gallina, che oltre a cantare partorisce tre uova uno dopo l’altro nel volgere del suo mezzo minuto di esibizione avanti alla sagoma della morte, che a sua volta non reca in mano la falce di mietitore modello Lytyerses ma un mitra sequestrato a certi benefattori di Barcellona Pozzo di Gotto, un mitra il cui luccicante acciaio ha la sua parte nella scena rammodernata del famoso “Orologio di Messina”, ex provincia babba.

Palermo, 3 gennaio 2017 – Il governatore della Regione siciliana Rosario Crocetta, stando a festive voci di corridoio e cortile interno di Palazzo dei Normanni, avrebbe annunciato la propria ricandidatura al governatorato dell’Isola in coppia con il sottosegretario di Stato on.le Faraone. Crocetta avrebbe lanciato la proposta di una presidenza in tandem Crocetta-Faraone che archiviando ogni precedente consuetudine e legislazione elettorale – e non solamente siciliana – inaugurerebbe un politica gemella, alla Castore e Polluce del mito famoso. Cioè candidatura gemellare sotto unico simbolo e conseguente gestione del governo, post elezioni sicuramente vinte dai gemelli stessi, con turni ravvicinati al massimo e in progressione di accostamento: per i primi tre mesi ciascuno a giorni alterni, quindi un mese di settimane alterne a mo’ di relax reciproco per i due governatori dalle pari facoltà, quindi dal quarto mese in avanti, e fino alla fine della legislatura, l’alternanza diverrebbe giornaliera, con turnazione dei due, da mezza notte a mezzogiorno e da mezzogiorno a mezzanotte e scambio-cambio dei turni stessi di settimana in settimana. Secondo tale voce di corridoio e cortile interno della sede dell’ARS, la proposta politica del Crocetta consentirebbe alla coalizione di sinistra di sbaragliare ogni concorrenza elettorale e segnerebbe la fine della fine di ogni destra regionale sicula.

A Catania un “Califfato della Mazzetta”? – La Nuova Agenzia etnea del Pomodoro d’Aci ha diramato una circostanziata notizia sulla pretesa esistenza a Catania, pare in Piazza Dante nel fabbricato che fu della derobertiana Sigaraia, di una sezione europea sede dell’istituto che sarebbe stato presente e operante da anni e anni, sia come centrale delle “Cattedre da letto”, sia per la raffineria speculativa (in senso di speculare, indagare a fondo) dei Fondi europei di non meglio precisato “Bonannato (o Bonannata, forse per allusione al buon anno editoriale). La curiosità, nonché il banalgrande e comico della ingarbugliata vicenda mazzettara, tra nomi e sottomarche, complicità e spartizioni, consisterebbe tutta nella trovata di intitolare alla MAZZETTA il Califfato; apposizione che i soliti maneggioni del culturame d’alta macelleria intrallazziera locale, avrebbero deliberato di dare alla sede di Piazza Dante, per segno di omaggio al congegno tecnico Rosetta, precisamente quello abbandonato dalla NASA & C. sulla cometa celeste di cui Rosetta aveva fornito notizie preziose prima di essere stata scaricata a perdersi (Rosetta) sulla medesima cometa navigante nello Spazio. Mazzetta infatti, con o senza buona volontà, fa rima con Rosetta, avrebbero ineffabilmente proclamato i pingui soloni (come li qualifica e definisce l’Agenzia del Pomodoro d’Aci) elemosinanti-elemosinieri del surripetuto Califfato della Mazzetta in Piazza Dante a Catania, nei luoghi che, lo ripetiamo, furono della Sigaraia e delle costanti visite di Don Blasco.

 

 

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