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© A. Maiorana, Molo d'inverno, 2007

 

Spesso è un disagio che fa nascere il desiderio, lentamente diventa un’idea, si impossessa della volontà e così ci porta lontano nel mondo, dove mai avremmo pensato di andare. Talvolta, ci porta lontano in luoghi della mente, dove il pensiero vive avventure straordinarie. Talaltra, il desiderio, subdolamente, scatena i sentimenti e, nel bene o nel male, ci travolge di passione. Quando, poi, il desiderio esaurisce la sua energia, e ci ritroviamo all’altro capo del viaggio, chiamiamo il desiderio ‘destino’ e lo attribuiamo a una divinità cosmica.

Un pomeriggio d’inverno ho deciso di andare a fare una passeggiata in un porto peschereccio, di un suggestivo posto di mare.
Sul molo non c’era quasi nessuno, il mare era piatto e l’aria gelata, davanti a me erano quei colori del tramonto che conducono i pensieri, lungo viuzze strette che non sai mai se portano da qualche parte. Questa volta, inaspettatamente, sbucai in uno spazio di consapevolezza. Tutto uno scorcio della mia vita, rimasto in ombra, ha rivelato i suoi contorni ed ha assunto un senso.
 Ho rischiato di smarrirmi nell’euforia.
Quando, con stupore, non riuscendo credere ai miei occhi, sulla punta del molo, ho visto una sirena che mi fissava compiaciuta:
– ‘Era il mio canto. Non ti sei neanche accorto di me’
– ‘A dire il vero, ho creduto mi stesse parlando l’oracolo di un dio del mare’ risposi.
 
Tornando a casa, mi assalirono molte perplessità. Le cose difficili che la convenienza mi aveva impedito di fare, o le idee bizzarre, sotterrate dal conformismo, l’ira e il sarcasmo con cui avevo creato un’alibi all’intraprendenza.

Le luci della sera andarono sfumando questi pensieri bui. Ho pensato a un caro amico che non sentivo da tempo, con lui avevo condiviso, nell’incertezza, tanti viaggi d’avventura. Gli ho telefonato. Mi ha risposto la voce di una giovane donna “Papà è venuto a mancare”.

Quando lo smarrimento e il dolore hanno lasciato tempo ai pensieri, ho avuto la certezza che ciò che avevo sentito sul molo non era il canto suadente di quella sirena, ma la voce severa di una divinità. Mi sono reso conto che l’incertezza del futuro non lascia spazio al presente per dubitare che la verità possa essere un’illusione.

 

© A. Maiorana, Molo d'inverno, 2007
© A. Maiorana, Molo d’inverno, 2007