Al momento stai visualizzando Un dizionario nuovo per il dialetto vittoriese

Superano i sessantamila gli abitanti di Vittoria, cittadina in provincia di Ragusa a economia agricola e artigiano-commerciale, orgogliosa di uno dei mercati più forniti e attivi di prodotti ortofrutticoli, per essere centro di un territorio che pullula di serre. Si può dire che tutte le primizie stagionali siciliane provengono proprio da Vittoria. Argomenti che, se onorano intraprendenze e laboriosità di tutta una gens, non altrettanto si potrebbe lecitamente dire inducano a immaginare la stessa località come centro di interessi per studi linguistici definitivi sull’idioletto locale. Non capita tutti gli anni né tutti i secoli che una comunità delle proporzioni qui prima specificate possa esibire non uno ma ben due dizionari scientificamente curati e editorialmente esitati in ottima veste tipografica e in altrettanto pregevole supporto artigianale. Il segreto del raddoppio viene spiegato con il progresso che tra gli anni 1970 e oggi ha caratterizzato la condizione civile della popolazione, l’evoluzione tecnologica e di riflesso quella linguistica che si è adeguata a volgere automaticamente nel vocabolario dialettale locale tutti i neologismi scaturiti dai nomi e dall’uso di strumenti e servizi prima inesistenti, dal cellulare ai DVD, tanto per esemplificare con un riferimento che non riguarda certo la vita agricola e commerciale del luogo, che però tra serre, appunto, e pomodorini, non manca di novità e di occasioni, che richiedono aggiornamento del vocabolario. E questo aggiornamento al dizionario di Giovanni Consolini di cui sopra abbiamo fatto cenno, lo ha approntato un altro studioso vittoriese Salvatore Bucchieri pubblicando un lavoro che lo ha impegnato per una diecina d’anni in attente e minuziose ricerche sul territorio. Ma c’è un particolare non meno importante da aggiungere: questo nuovo e aggiornato “Dizionario del dialetto vittoriese” è stato accolto da una casa editrice anch’essa vittoriese, sorta meno di un anno fa, nella tarda primavera del 1911, appunto, per iniziativa di una giovane studiosa laureata in lettere, Sonia Baglieri. La dottoressa Baglieri, all’indomani della laurea, invece di darsi a sfogliare le margherite dei concorsi e del proprio collocamento professionale, dopo qualche stage di perfezionamento ha fondato una casa editrice, dandole il proprio nome e annunciandone l’indirizzo rivolto alla valorizzazione dei “tesori iblei” e alla ricerca in materia di letteratura per l’infanzia e l’adolescenza. Il successo non è mancato. Infatti, la Baglieri editrice, ha nel volgere di pochi mesi, realizzato il suo primo piccolo catalogo e ha centrato gli interessi culturali del territorio con le prime quattro pubblicazioni. Il dizionario del dialetto vittoriese si può dire che ha coronato di particolari significati culturali l’impresa della Baglieri che adesso può dimostrare alla crescente cerchia dei fruitori e dei potenziali autori la propria professionalità e la finezza dei suoi prodotti editoriali avendo all’attivo, nel volgere di pochi mesi, pubblicazioni che le danno credito e prestigio. Il dizionario di Salvatore Bucchieri e di 522 fitte pagine a doppia colonna con una media di quaranta significanti accolti in ciascuna pagina e quindi con non meno di ventimila lemmi di “lingua vittoriese”. Una chicca destinata a costituire punto di riferimento non solo per i locali, e specialmente per gli studiosi dei dialetti di Sicilia e delle sue isole linguistiche, ma anche per quanti sono ricercatori di esiti scientifici in materia di dialettologia. Concetto espresso da Mario Grasso in occasione della presentazione dell’opera lo scorso 29 febbraio all’attento uditorio di interessati (docenti, studenti, cultori e appassionati del dialetto, giornalisti), che ha affollato l’aula magna del Liceo Scientifico di Vittoria.
La foto che qui pubblichiamo a mo’ di reportage sulla serata in cui il Dizionario vittoriese, pagg. 522 € 40.00, è stato presentato, con la entusiasta partecipazione popolare e degli specialisti, è la dimostrazione del vivo interesse verso l’iniziativa e il suo esito.

© Andrea Cannizzo