Frutto di 10 anni di lavoro, tenuto a battesimo da Franco Battiato che ne ha scritto la Prefazione, pubblicato dalla Casa Editrice Prova d’Autore, presentato l’1 ottobre 2016 presso il Palazzo della Cultura di Catania e vincitore del “Premio Valeria Solesin e Vittime del Terrorismo”, il libro di Paolo Anile – Come Sopra, Così Sotto- pagg. 480 – €28,00- rappresenta un esempio unico nel suo genere.
Decidere di avviarsi alla lettura di un testo di più di 480 pagine sulla Conoscenza, com’è quello di Anile, con un titolo ed un indice analitico tanto densi ed articolati, può spaventare il lettore. Siamo abituati a pensare che le letture colte e dal marcato taglio introspettivo debbano inevitabilmente essere accompagnate, quasi come in un atto espiatorio, dalla noia e dalla complessità dei linguaggi ed è quindi sempre forte la tentazione di abbandonare il campo prima ancora di cominciare. La Conoscenza poi, considerata regno esclusivo di filosofi e scienziati, è sempre ammantata da un alone di irraggiungibilità e di incomprensibilità che solo i geni possono comprendere. Non è il caso del testo di Paolo Anile. Pensato e scritto a scopo divulgativo affronta gli argomenti in maniera completa ma sintetica, estrapolando dalle fonti gli elementi più pregnanti di ogni sapere. Unico sforzo richiesto dall’autore ai lettori è quello di aprire il libro ed essere animati, in questa navigazione quasi enciclopedica ma espressa con linguaggi accessibili a tutti, dall’unico e vero fondamento di ogni apprendimento e di ogni sapere: la curiosità. Uso il termine navigazione, che ci connette al mondo telematico contemporaneo, perché l’opera di Anile potrebbe essere utilizzata quasi come una navigazione internet poiché gli argomenti, per quanto collegati in un corpus unitario, sono affrontati e finiti indipendentemente gli uni dagli altri al fine di consentire anche singoli approfondimenti tematici. Con la differenza che se la rete è in grado di soddisfare velocemente un quesito culturale fornendoci l’informazione richiesta, non ci presenta però la mappa concettuale da cui proviene; Anile invece la crea, ce la racconta, e sviluppa delle ipotesi. Con certezza delle fonti.
In un mondo che tende alla velocità, alla frammentazione ed al mito del tutto-subito, l’autore ha avuto il coraggio di creare una sospensione del tempo storico alla ricerca di un filo conduttore, la mappa di cui sopra, capace di collegare tutte le epoche e tutte le culture, dando dignità ad ogni pensiero umano e ad ogni epoca, evidenziandone i preziosi contributi. Come in un atto di Coscienza superiore, in cui tutto il fluire dell’esperienza presente, passata e futura si condensa nell’hic et nunc, Anile in un processo esterno ed interno a sé, ha creato uno stato di sospensione cosciente che gli ha consentito di osservare i fenomeni, di riportarli fedelmente e di creare una sua personale visione del mondo. Al di là dei contenuti del libro o della bontà delle teorizzazioni personali dell’autore, questa sola operazione di coraggio, disciplina e amore per la conoscenza, rappresenta un importante e indiscutibile esempio per rapportarsi al mondo: attenzionare, documentare, elaborare una soggettiva visione delle cose, una propria epistemologia. Questo è il mondo di Paolo Anile. Raffinato intellettuale, psicoterapeuta e sassofonista Jazz, “Come Sopra, Così Sotto” evidenzia a chiare lettere, nella sua lunga ma semplicissima stesura, la poliedrica formazione del suo autore e la sua multidimensionale visione della realtà, assolutamente priva di appartenenze. Probabilmente senza questa preparazione personale e culturale, tipica dell’uomo-autore, una simile operazione conoscitiva non sarebbe stata possibile.
Divisa in tre parti separate ma tra loro collegate funzionalmente, l’opera documenta, attraverso gli strumenti della ricerca epistemologica, la Storia della Conoscenza suddivisa nelle diverse branche del sapere e, come se si trattasse di un paziente sulla poltrona dell’analista, Anile ne ricerca il Senso in una narrazione storica breve ma dettagliata. Nessun contributo è considerato inutile o fuorviante, ma ogni epistemologia considerata frutto del suo tempo e della sua funzione antropo-sociologica. La prima parte “L’Unità delle Conoscenze” apre il libro e racconta da subito al lettore il tema dell’Unità, il suo sviluppo storico a partire dalle concezioni più antiche fino alla moderna visione dell’Olismo, ovvero la nuova visione integrata della Scienza e della cultura contemporanea, con occhio attento alle radici storiche e mitiche. Segue, nella seconda parte chiamata “Le Conoscenze”’, una passeggiata quasi documentaristica nel mondo del sapere, sia essoterico che esoterico, che viaggia tra le vecchie e nuove prospettive e delinea la storia e le trasformazioni di fisica, filosofia, psicologia, scienza, approccio alla salute e arte. “La Ricerca dei Principi Universali”, terza e ultima parte, introduce il lettore alle considerazioni dell’autore, sue personali letture del mondo e dei suoi fenomeni, che integra le conoscenze interne ed esterne, il sapere esperienziale e quello sapienziale, il sopra e il sotto, lo spirito e la materia, l’universale ed il soggettivo. Anile, in questa parte, concretizza la sua ricerca di senso del Tutto e quindi delle sue connessioni, nell’individuazione di principi universali che, come delle regole non scritte, si sono imposte alle sue osservazioni ritornando continuamente come delle costanti sia dentro se stesso che nel suo excursus culturale.
Senza presunzione di affermare alcuna verità assoluta, che ogni mente aperta considera il “peccato originale” di ogni approccio conoscitivo al mondo, Anile espone le sue riflessioni abbracciando anche la sfera metafisica quasi come un principio ordinatore, sovvertendo le consuete letture di parte affidate alle religioni, ma evidenziando i preziosi contributi di ognuna di esse, che divengono attraverso la sua penna Valori Universali dell’Umanità. Per questi motivi ampio spazio nel suo testo viene dedicato al misticismo orientale ed esaminata la dialettica storica, culturale e religiosa tra Oriente e Occidente, entrambe esplorate come vie di conoscenza. Anche la dottrina esoterica, quasi dimenticata dai più, trova respiro nell’opera di Anile; da sempre considerata affine alla magia ma oggetto di studio ossessivo da parte di menti illuminate come Newton o Jung, l’Esoterismo, ovvero la comprensione di ciò che sta “dentro” le cose, apre la porta ad una visione raffinata della realtà e traccia, a chi si approccia senza pregiudizio, una mappa sapienziale antica di 3000 anni, ancora ricca di spunti per l’uomo moderno. I concetti infatti, magnificamente indagati soprattutto nella terza parte dell’opera, che esplorano attraverso la modalità duale tipica delle scienze esoteriche, tematiche ancestrali come energia-materia, vita-morte, bene-male, unione-separazione, ordine-caos, universale-individuale, cambiamento-ripetizione, non hanno tempo storico in quanto connaturati alla vita e alla natura umana ed ai suoi conflitti e per questo da sempre e per sempre oggetto del pensiero di ogni tempo ed di ogni luogo. Si noti che la tematica del doppio e quindi degli opposti e della loro dialettica, concetto centrale dell’esoterismo classico, della psicologia junghiana e delle filosofie orientali, ricorre costantemente all’interno dell’opera come pietra miliare, segnando il passo allo scopo finale del libro e della vita dell’autore: l’Integrazione degli Opposti. Il sottotitolo del libro di Anile che recita L’Unità del Tutto e l’Unificazione della Conoscenza sembra infatti riferirsi proprio all’Integrazione, ovvero a rendere intero ed integro ciò che è diviso o che è stato manipolato.
Etimologicamente Coscienza e Conoscenza sono, di fatto, sinonimi; entrambi fanno riferimento al “Sapere” ovvero al “sapore” di ciò che mettiamo dentro. Il sapiente, in questa prospettiva, non è colui che si riempie di nozioni come la cultura scolastica ed accademica erroneamente induce a credere, ma è colui che conosce la ragione delle cose, che è quindi in grado di discernere, cioè di dividere minutamente le informazioni, attraverso un percorso sia analitico che sensoriale, sia esterno che interno. Il sapiente non ingoia dati, ma li discerne e li trasforma. L’intelligenza ha molto a che fare con la funzione del discernimento e poco invece con l’accumulazione delle conoscenze come si pensa. Discernere le informazioni che ci provengono dall’ambiente esterno e da quello interno attraverso le emozioni e l’intuito, dargli un nome, una provenienza ed una funzione, consente ad ognuno di essere nel mondo in maniera cosciente, per poter adattarsi funzionalmente ad esso a proprio beneficio piuttosto che a beneficio di altri. Il libro di Paolo Anile, sotto questa prospettiva, rappresenta un salvavita per quanti vogliano approfondire le ragioni e le radici storiche e culturali del mondo in cui viviamo proprio al fine di ampliare il discernimento, radici che non rimangono lettera morta, ma che hanno profonde influenze nel nostro modo di rapportarci agli altri e a noi stessi. L’impostazione del libro, in tal senso, lascia percepire chiaramente la formazione psicoterapeutica dell’autore che, seppur con leggerezza, puntella in alcuni punti le influenze psicologiche del substrato culturale sulla personalità individuale e quindi sulla vita di ognuno di noi. I paradigmi culturali infatti, ai quali Anile dedica un ampio approfondimento storico, condizionano in maniera sottile ma incisiva, tutto il nostro bagaglio esistenziale poiché definiscono aprioristicamente le norme di comportamento e soprattutto i valori da condividere: le religioni, gli assiomi scientifici, l’impostazione familiare e scolastica, la legislazione, la salute, ne sono esempi calzanti. Per questi motivi, il testo può rivelarsi una grande espressione di modernità con funzione di spartiacque e di riflessione tra gli insegnamenti tutt’ora tramandati e di cui non conosciamo l’origine.
Affascinato dal passato ed al contempo profondamente influenzato dalle straordinarie e recenti acquisizioni della fisica quantistica, Anile chiama il suo libro “Come Sopra, Così Sotto” unendo insieme in questa operazione due epistemologie, opposte solo in apparenza. Attribuita al genio dell’antica figura leggendaria di Ermete Trismegisto, ma condivisibile dal più innovativo dei fisici quantistici contemporanei, questa frase storica ha il potere di integrare l’antico e il moderno, la mente intuitiva e quella razionale, in una immagine globale: Tutto è Uno. La figura dello specchio riflettente, fondamentale per l’autore tanto da dedicargli uno spazio nella sua riflessione sulle corrispondenze, suggerisce l’ipotesi, cara fino a qualche tempo fa prevalentemente agli artisti ed ai mistici più che agli scienziati, di una Energia che lega tutte le cose e che rimbalza, uguale nella sostanza ma diversa nella forma, in tutto il Creato. L’ipotesi di fondo è che ogni creatura ne raffiguri la manifestazione e che ogni disciplina, a suo modo, rappresenti un canale per darle un volto ed un senso; Anile, nella sua opera, sembra ripercorrere le strade della conoscenza per darsi delle risposte ed evidenziare, ampliando sentieri autorevoli già tracciati da Laszlo e Capra a conferma della sua tesi, come discipline speculari nei modi e negli assiomi di partenza e di riferimento, come la scienza e la spiritualità, giungano alle medesime conclusioni. In altre parole, per Anile tutte le conoscenze umane sono accomunate da uno stesso fine, ovvero rintracciare i principi che regolano l’Universo per costruire una Teoria del Tutto che includa anche la nostra stessa esistenza. Sia che si tratti di un organismo unicellulare che di una galassia il principio non cambia: come sopra, così sotto. In questo modo il fisico diventa filosofo e l’artista un mistico e le strade si incontrano in un cammino che ci vede uniti tutti, seppur con strumenti diversi, alla conquista della Verità e della Libertà. In questa prospettiva, e a certe condizioni, ogni via può essere giusta, ogni conoscenza preziosa ed ogni contributo individuale, se basato sulla cooperazione e non sulla competizione, può apportare importanti illuminazioni.
Chi scrive ritiene che il premio dedicato alle Vittime del Terrorismo vinto da Paolo Anile, oltre alla meticolosa ed infinita ricerca delle fonti ed alla bontà degli approfondimenti, sia meritato soprattutto per il profondo rispetto per la diversità che ha animato la sua ricerca. In un mondo che incredibilmente più si evolve più regredisce manifestando sempre maggiori e purtroppo ben note forme di competizione allucinatoria di razze, idee, religioni e costumi, porre l’accento sulla complementarietà dell’esperienza dei popoli e la preziosità della Vita e della Natura in tutte le sue forme come espressione del Divino, non può che essere una vittoria della civiltà e della Luce della Coscienza sul buio della barbarie. Questa oggi sembra l’unica battaglia da vincere.
***
N.B. Il libro di Paolo Anile, vincitore del Premio internazionale per la saggistica inedita “Valeria Solesin e vittime del terrorismo” è disponibile nelle librerie di tutta Italia in quanto distribuito dalla M.M. Distribuzione libraria e dalla Libri-co. Può altresì essere ordinato per fax o telefono (095375380) alla Casa editrice, o via e-mail provadautore@iol.it, per riceverlo a domicilio senza alcun aggravio di spese postali.