L’igiene pubblica di un città metropolitana come è Catania viene assicurata e controllata da preposti uffici. Orbene, il mio dubbio si articola e disarticola sulla presenza, autorizzata o no ma reale e operativa, di centinaia di negozi posteggiati su cassoni di camion e cassonetti di api, regolarmente allo scoperto ad accogliere e assorbire le polveri sottili prodotte dai veicoli a motori in transito. Anche i meno “provveduti” hanno capito che trattasi di una benemerita iniziativa igienico sanitaria rivolta a sperimentare un tipo di vaccinazione preventiva. E fin qui va bene e con forte encomio a chi la continua a patrocinare. Il dubbio però resta e forte, il seguente: Primo – quale tipo di vaccino è allo studio degli Uffici Comunali preposti all’Igiene Pubblica presso il comune della città metropolitana di Catania? Secondo – Perché l’Ufficio sopra specificato non fornisce divise o, al limite, grembiuli di riconoscimento agli “operatori sanitari”responsabili delle merci commestibili esposte agli spurghi all’idrocarburo stradale della circolazione automobilistica urbana? Terzo – Per principio di trasparenza è obbligatorio rendere di pubblica cognizione gli stipendi degli operatori suddetti, esposti anche loro ai pericoli insiti nel loro rischiosissimo lavoro di preposti alla pubblica sperimentazione vaccinatoria.