Dietro una mascherina
Vorrei parlarvi ma mi blocco.
Fugace il labbro si erge.
Il ghigno lei sommerge.
Nulla toglie che vedano il guizzo dell’occhio,
ma palpebra compressa
suvvia ecco l’aria sommessa.
Intensamente posso almeno
scorgere l’umor vitreo
dell’occhio scintillante
di come astante mi si porge in fronte.
Io da sempre osservo
e adesso spoglia sono osservata.
L’occhio è anima e specchio
e forse adesso mi vedete
perché non ci sono fronzoli,
ma solo il mio sguardo dinnanzi a voi.
“Ripensando …”
Cercarsi non è sempre possibile.
Toccarsi è persino vietato.
Parlarsi è diventato importante.
Miseri siamo.
Per un virus scopriamo
d’essere umani,
animali sociali.
Se serve parliamo,
se serve scriviamo,
s’è vietato ci cerchiamo,
s’è proibito ci salutiamo.
Se allontanati …
ci abbracciamo.
Amor nasce da mancanza di.
Umanità nasce da…
E voglio ancora sperare
negli occhi di chi ancora non capisce
cosa indossino i genitori,
cosa accade in quel mondo di colori
di chiusura e divieti
dove una volta si poteva e non si faceva
e oggi non si può,
ma si vuole e pretende di fare.
Chi siamo lo costruiamo.
Chi non siamo lo nascondiamo.
Ombretta Di Bella