Ho veduto un albero piegato
insabbiato con i rami protesi
arresi al suolo d’argine scosceso
corroso da veleni sovrapposti
ed ho creduto che la pioggia scesa,
resa alla vita giusta ricompensa,
estensa sull’asciutto e sul bagnato,
avrebbe erto al cielo le sue braccia,
ma breccia lesta e vinta dalla collera
ne ha fatto zattera alla deriva,
riva e fango fino a dentro le case
tra misere cose e radici rose,
identici stati di uomini e abusi.
Marisa Liseo
(Catania, 15-23 settembre 2020)