Sono
nel mio deserto,
nei grandi
silenzi, senza
stridori di passi e
con lune che
prendono il cielo
nelle notti
simili a giorni
capovolti
sulle cime d’argento
degli ulivi.
Camminando
si volge lo sguardo
altrove
come se non
ci fosse nessuno
tra i filari,
di mura ferrati e
di rumori.
Fanno specchio
le vetrate,
le luci sporche,
eco di miraggi
che immagino
allungando il passo.