Anche se mi confondi con il tuo silenzio
la mente non m’inganna
con l’attesa di qualcosa,
posa lo sguardo sulle tue spalle
dritte sul mondo a tutto tondo
mentre contrabbandi sogni
alla riva dei progetti,
come gatti liberi sui tetti,
ma quando il vento aprirà le danze
tra rami nudi come vuote stanze
solo l’essenziale dirà chi siamo
ed anche il silenzio troverà la sua voce.
Saprai allora quanto ho vagato
per rinascere dall’alto
perché ogni tempo ha i suoi uomini
spesso così meschini
e lungo i gradini di piazze affollate,
ove vecchi ipocriti sventolano rosari
ignari dell’identica linfa che germoglia
in qualsivoglia foglia ognuna diversa
eppure uguale innanzi all’Infinito,
ho appreso la fretta dell’amore
ove combacia il senso d’ogni cosa.
(Catania, 14 – 28 maggio 2019)
MADELEINE DI ROSE
Sopra una rosa recisa
il vento non si posa
passa oltre e bisbiglia
odore di vaniglia e di mare
in un giorno d’acerba primavera
quando tra le rupi incolte
del tuo primo giardino
hai condotto il cuore
offrendomi le rose ancora vive
e un po’ di vino.
Ora ti cerco nell’intimità
di questo tempo anteriore
sempre presente
dove tu abiti fuori dai fiordi
nel naufragio dei miei ricordi,
anche di quelli dimenticati,
sul confine tra me e il mondo
nel profondo senza fondo
dove è la misura d’ogni azione
e l’emozione custodita un po’ per volta
ad ogni incontro senza narrazione
di icone tracimate in rete
o epifanie imprigionate da uno scatto
sottratto al mio sguardo
dall’altrui respiro.
(Catania, 11- 16 giugno 2019)
Marisa Liseo