PALLONCINI
Chissà quali pensieri
solcano il suo silente
sguardo chissà se
anche lei vede i begli
abiti freschi nuovi
e i suoi straccetti
Chissà cosa prova
cosa sente dentro
quando la sua manina
nomade, di venditrice
scaltra consumata
sfiora quell’altra
e un palloncino blu
porge a un bimbo
con la sua stessa età.
Sarà malcelata invidia
vergogna tristezza
o ieratica adulta
indifferenza?
Le luci della festa
bagnano i suoi occhi
plumbei, le inzuppano
i lerci piedini e forse
forse sogna la piccolina
d’esser presa per mano
e dentro a un sorriso
tutti e due uguali
volare lontano
assieme al bambino
appesi leggeri lieti
al blu del palloncino.
LA TERRA PROMESSA
Ma com’è
che giriamo
a vuoto
com’è che la terra
si allontana?
Ingoiamo lacrime
e ancora salsedine
stretti accanto
ai corpi inermi
di chi ci è fratello.
Non capiamo
quel che accade.
Era dunque
solo un miraggio
la Terra Promessa?
INQUIETUDINE
Digiuna di parole
mi aggiro spaesata
nelle stanze
di sconosciuti pensieri,
entro cauta dentro
un’inquietudine
che non si lascia domare.
Affamata di parole
spilucco radi silenzi.
FIGLIA
Chissà con quali occhi
mi avresti scavata dentro
con che mani
quale sorriso ci avrebbe
allappati irresolubilmente.
Ti avrei tenuto in
un abbraccio all’arrivo
dopo il tuo primo viaggio
forse sarei stata corda
e catene
o forse ali.
Con che voce
mi avresti annientata
tu che mi hai condannata
a rimanere per sempre
figlia.
Ester Bonelli