Conti alla rovescia
Due volte l’uno si ripete in quattro
la somma raddoppiata e dice il dopo
quando ottieni lo scopo in un sol botto
l’usato dire in quattro c’è il quattr’otto.
M’a scendere dal numero a due cerchi
fino allo zero oltre cui non varchi
si rovesciano i calcoli e si parte
dal punto non più vertice ma base
ed è la fase al “via”quando si scolla
da un tir’e molla ogni pregiudizio.
E sì! Proprio così cari poeti!
Voi siete lieti solo se elogiati
mai che vi rivolgiate all’ispirare
un conto alla rovescia per un botto
scaturito da un calcolo biliare
febbre furore fiele… o sforbiciare
le parole piallate a lisc’e lascia
mai provate a fissarle alla rovescia.
NEL FONDO
Nel fondo del bicchiere non residua
pensiero e bevitore sono assidui
fuori contenitore se tracannano
tra luscro e brusco il sole o l’intemperie;
detto e trascritto il fondo se imperlato
scaccia un traslato in gocce
minutissime
meno che ragnatela appena vela
e non cela pensieri a chi la beve
salvo lieve infezione se il malato
abbia lasciato qualche sua presenza
come vuole sentenza da zanzara
o gazza campanara
o nera tàccola.
Tocca il fondo lo raschia nel barile
l’ansia febbrìle per l’economìa
e gli amanti canticchiano coi cuori
nel culo del bicchiere già svuotato
a brindisi inghiottito nella fretta
e implorano un futuro
dal culo puro.
In fondo tutto regge se i fermagli
compattano i bagagli sul sedile
per fondo un’ampia stiva mercantile
di “bene fondi” e rendite sicure
tutto il mondo dipende dal denaro
lo conferma l’avaro e l’indigente
il resto è niente
è un fondo di bicchiere.
Sara Smigòro