Il dio del mondo
Smanioso di vittoria
per indole la tua
padrone dell’intorno
nel tuo interno pensi uomo
d’aver d’anima rifugio.
Rompi i margini e i confini
per diritti conferiti
dal tuo troppo incauto dio
se di vita dono fece solo a te
noncurante di altre specie.
Riflettendo a mente aperta
pensa a cosa hai ereditato
costruito distruzioni
solo folli crudeltà
tue continue involuzioni.
Pensa un attimo all’errore
lesinando nel tuo gioco
proclamasti come dio
il tuo ego più perverso
senza mai provar rimorso.
Mi allontani dal tuo mondo
ne vorrei sentir possesso
Il mio Dio non mi comanda
non sovrasta la ragione
ogni specie vive e soffre
alla stregua dei miei giorni.
Mi armerei solo d’ingegno
per far fronte a questo fronte
il mio esercito di anime
riuscirà a dettar sentenze.
Mi domando solo quando
capirete il vero senso
del rispetto e della vita
che ogni essere vivente
abitante della terra
ha gli stessi sentimenti
vive e soffre di silenzi
di momenti a suo sfavore
siamo battiti e respiri
non vi parlo del “migliore”.
La domanda ormai costante
mi tormenta l’esistenza
con un grido di speranza:
Riuscirete a darvi tregua?