Al mio Paese
In questo tempo
in cui la croce
cade col suo peso e
affonda anche
l’agonia della verità e
si pensa al riscatto:
“penso sia bello morire
tra le armi”. Così
Enea si è tradotto
dal suo intimo bisogno.
E’ amaro per l’uomo
ripercorrere le memorie
della guerra!
Ma oggi, nel silenzio
disarmante tra le
malizie del paese
delle mie mura,
consumato dagli sprechi e
dalla dura cervice,
si compiace del suo male
nello sterile lamento e
né il suono di richiamo
delle campane né le parole
scuotono le pietre di
inciampo delle regole
giocate sui tavoli del potere.
Con l’insieme dei
senza Dio senza religione
senza ideali né altezze
si consuma il consenso
tra le pieghe della corruzione.
E tutti i trascorsi
sono rimasti irrisolti
scavando buche dove
muoiono i germogli
appena nati nelle coscienze.
E’ doloroso viversi
senza una speranza
senza un uomo
dal forte stupore.