BERLUSCONI COSTITUENTE…SI.

 

Al centro-destra, dopo la Sicilia, l’Italia

 

Sin dai tempi di Luigi Sturzo (e Crispi?) la Sicilia è stato un laboratorio politico che ha sempre anticipato quello che poi sarebbe accaduto in Italia: il ritorno dei cattolici in politica; l’adesione del meridione al fascismo; l’abbandono immediato dell’alleanza con il nazismo; l’unità costituente (1943-1948); il potere totale alla DC di De Gasperi e Scelba; il centro-sinistra; il compromesso storico; l’ideazione di Forza Italia. Solo il fenomeno Renzi sembrerebbe non esser nato in Sicilia, forse anche per questo è già in evidente declino….. Gli ultimi risultati elettorali siciliani prefigurano un ritorno del centro-destra al governo del nostro sfortunato paese.

Ma ecco che, come per troppi eventi in Italia, siamo costretti a guardare a Strasburgo, sede della Corte di Giustizia Europea, che deve pronunciarsi sugli effetti che la legge Severino ha su Silvio Berlusconi, reso incandidabile, anche se ritenuto da molti presentabile, meglio dei De Luca e dei Genovese ed oltre.

Già da tempo ci siamo stupiti dell’applicazione in modo retroattivo della legge Severino, ricordammo che le uniche leggi retroattive, applicate in Italia, furono le leggi speciali fasciste. Proprio i fascisti, invece, furono i primi a beneficiare del principio di non retroattività delle leggi, quando Togliatti risolse il problema con un generoso atto di clemenza, che si materializzò con una amnistia che cancellò tutti i reati commessi in tutto il periodo bellico, contribuendo alla rappacificazione nella neonata repubblica.

Ma altro stupore ci prende nel notare un probabile ed enorme disguido giuridico. Il fior fiore di giureconsulti, al soldo di Berlusconi, non ha tentato la via italiana contro la legge Severino: la Corte Costituzionale. Difatti l’art. 25 della nostra splendida “Magna Charta” sancisce, al secondo comma: “Nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso”. Da notare l’eleganza di chiamare “fatto” un evento che, in forza dello stesso articolo, non è reato. Applicando questo articolo Togliatti liberò anche il Generale Graziani. Altri tempi, che vorremmo far rivivere.

Giunge il sospetto che possa essere una scelta politica il non rivolgersi alla Costituzione, in quanto ritenuta norma da rivedere e non valorizzare. Ancor peggio sarebbe se Berlusconi ed i suoi accoliti non conoscessero la nostra storia e la nostra Costituzione.

Ecco che nel titolo di questo articolo possiamo individuare tre possibili significati: 1) Berlusconi che, vincendo le elezioni, sarà un possibile “Padre Costituente”. 2) Che possa costituirsi parte lesa di fronte alla Corte Costituzionale. 3) Che possa soltanto costituirsi, magari a San Vittore. Un Santo che non fa tanti miracoli, certo non quanti le TV…….