Libertà che mi scuote e mi lascia
interdetto, rovistando tra caterve
d’abiti e cappelliere vuote.
Nel mio guardaroba ci sono abiti
lucenti, abiti messi e abiti dismessi,
antichi e affollati di storie troppo
lunghe da immaginare, è persistente
il profumo negli abiti indossati
dalle mie donne. Scelgo io a ogni ora
quali abiti indossare e quali, no;
quali comprare. Saltano una stagione
o tre gli abiti vistosi, gli abiti corti
e quelli troppo lunghi. Gli abiti stretti
li voglio subito regalare: all’asta
o in beneficenza, a chi li vorrà
comprare o prendere a prestito.
Venga a vedere chi vuole il mio
guardaroba traboccante e luminoso
e le cappelliere vuote; farò a meno
e ben volentieri degli abiti della festa
e delle uniformi sdrucite e lise, che fanno
di voi che le abitate desolate marionette.
Vi amo, amo quanti di voi, e ve ne sono
grato, hanno amabilmente declinato,
e io cordialmente vi congedo.
Massimiliano Magnano
