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(bava d’angelo in frantumi d’immagine)

passa
e non sa da dove
passa
e non sa per dove
ripassa non sa perché

pulviscolo di fiamma
registra il suo passaggio
invisibile
scritto in sabbia di
specchio dissolto

bevono alcuni
in spazi di gelo surriscaldato
le bave del suo trascorrere
curandone la sparizione
accanita

il sabba alchemico occulta
i risvolti d’ala e l’occhio d’angelo
in riparazione
solo a un altro angelo flagrante
nella spelonca che il deserto spalanca

c’è gran silenzio
un granello arriva freme gode
sentendo ali provarsi al volo
un attimo prima che luce
lo inghiotta

l’immagine finisce, celata nei sacchi di sabbia
posati sulla sabbia che soffia via

 

Bartolomé Estebán Murillo, L’invenzione della pittura, 1660

 

 

 

 

 

 

 

 
 

 

 

Enrico Ghezzi

Ha (?) quasi sedici anni nel maggio del 1968. Ama Eddy Mercks come Jean Vigo come Max Stirner come gli 8 metri e 90 centimetri di Bob Beamon come… Si occupa di cinema e di televisione (o meglio, e peggio!, ne è occupato). Dal 1979 lavora a Raitre (oggi ne è vicedirettore), per la quale ha curato o inventato cicli di film, le 40 ore non stop de La Magnifica Ossessione(1985), e i programmi Fuori Orario, Schegge, Blob (e Publimania e Fine Senza Fine). Dal 1987 al 1994 ha diretto il palinsesto della rete, allora diretta da Angelo Guglielmi. Gli piace troppo scrivere per non lasciarsi annegare (quasi?) nelle immagini. Ha diretto il Festival del cinema di Taormina dal 1991 al 1998. Da regista ha realizzato alcuni programmi tv, il cortometraggio Gelosi e tranquilli, e Luce in macchina (per l’istituto Luce). Ha pubblicato vari libri, Il mezzo è l’aria, Cose (mai) dette, Paura e desiderio, editi da Bompiani e sta (non) finendo una cosa che (non) assomiglia a un romanzo, Oro Solubile. Come tutti, crede di amare e non sa se è amato.