Al momento stai visualizzando La tentative lâche. Introduzione libera al nouveau roman
© Vannini

 

Écrire sans rien dire. Et dire tout en même temps….

… e il lettore decise. L’autore si lasciò dire.

Come fu il Movimento, fu così anche la Stasi. Libero il sole, battente e insolente, di colare sui muri ermellini, di colare sui rigagnoli verticali, indorandoli. Dall’oro, proseguire nell’esistenziale divisione dei colori. Presso il consumatore, il disgraziato, il lettore… c’è chi s’interroga. E le distanze, e i tempi, si dilatano. Il saggio, solo, sulla pietra , ti ha detto “ dilata il Tempo ed Egli ti verrà incontro. Insidia lo Spazio e lui ti schiaccerà” forse, ti costringerà ad un viaggio interminabile, condannato, dannato, nel Tutto che esiste in sé, nel Nulla che esiste in sé. Forse ti renderà innominabile, un numero irripetibile, una foglia irripetibile. Sta a te se essere anonimità morta o nervatura. E’ quel saper stare dentro un Ritmo antico, che ci distingue.

Presso il consumatore, il disgraziato, il lettore. Su tutta la diversità del mondo si erge la nostra esistenza. Il cittadino è partito, andato a Roma, trasferito momentaneamente, stanco, il libro mal- detto. Il consumatore, cittadino, il disgraziato, cittadino che si installa, rientratovi all’istante. I pannelli e le gelòsie ardenti, non offrono sollievo. Da qualche parte, un bicchiere in cui cognac e acqua galleggiano insieme, si mescolano fino all’ultimo amore. Da qualche parte … presso il disgraziato, presso il consumatore. Ignaro. E chi vuol essere ignaro, a parte ogni uomo misero, sulla terra?

– Curioso che alcune parole ricorrano in ogni bocca- fece uno, tenendo in mano un qualsiasi libro – Sempre le medesime, mentre sopra di noi s’innalza un’architettura perfetta. Spregevole la noia. La calma snervante di quei volti perfettamente inseriti nella follia. Non trovi? –

– No. Non trovo. Disse l’amante – la mano inarcata e le dita leggere su una sigaretta retrò in equilibrio – Però, all’occorrenza un bacio …. al posto giusto … risolverebbe tutti i quesiti dell’esistenza.- gli occhi disinteressati, lontani dalla vita stessa.

– Ma attenti, perché non è mai niente perfettamente uguale – disse l’altro, che modellava e modellava e modellava, mentre loro, si lasciavano dire. Un Dire che è più che semplice narrare. Quando è il Poeta a Dire, tace anche l’altro. L’altro, l’autore. La Ricerca iniziò, nel punto in cui l’autore giurò di non agire più, di lasciare che fosse il lettore a scegliere.

E il lettore impazzì.

Poi non più guidato da quella mano, rinsavì lentamente e imparò.

Non leggeva più. Brucava.

 

© Vannini
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