PASOLINIANA?
Scivolando su uno stile dalla consistenza
vagamente epigrammatica, rinuncerei
al mio riserbo, battendo il ferro caldo
con la forza dirompente del silenzio.
È oro tutto ciò che viene sudato:
paura, gioia incontenibile, lucida follia;
la spada che ferisce, l’elmo che intristisce:
la mano morbida ma decisa,
e l’eco che risuona dai tetti.
L’ipocrisia, tra potere e malasorte
presto o tardi finisce per lasciarci avvizzire.
per RABONI, A PISTOIA
A quel che sento sono fin troppo vaghe
le minacce della pioggia agli occhi
sgranati e puerili di questa ragazza
sensuale e distaccata;
con quanta maestria si nega
e quale consapevolezza
allo sguardo esaltato dei sui pari,
indifferente alle insidie del crepuscolo.
C’è di certo più gusto a scoprirla
reticente, pigramente avvinta
alle sue letture, consumate in tutta fretta
con la smania della sua età.
Il più freddo anno di grazia morde
alla vita, che volge a ritroso dal deposito
dei treni a vapore da lungo tempo
ormai dismessi, all’ombra della casa
che si allunga sul Villone.
Massimiliano Magnano