Mi sono mescolato allegramente
a ciascuno di voi, sapendovi guide
abili e vegliardi,
sono stato travolto e infine pacificato,
lavorato come marmo
all’acqua che scorre chiassosa
tra le gole accidentate e nelle cascatelle.
Mi sono unito al vostro perpetuo
desiderio e poi sporcato le mani
e la faccia con uguale ardore.
La calura mi ha tolto il respiro
e la polvere ha serrato inutilmente
le mie mascelle.
Ripenso commosso a quanta fatica,
al canto delle cicale e quanti lutti
nell’abisso. A quali trascorsi devo
la mia presenza e per quale motivo
poi io sia giunto
proprio ora, qui, a vita nuova
non saprei dirlo,
in mezzo alle sterpaglie scivolose,
ai rovi litigiosi, ai bordi di questo sentiero
in calcarenite ingiallita e scossa
da trascorsi furori.
Massimiliano Magnano