Si finge fatidico

Precipito le gambe
a picco
nella fuga disperata dal tempo
mi insegue con la schiuma alla bocca
mentr’io disperata
strappo fiori con radici
dal viale
per il mio eccellente bouquet
a dirmi il nuovo record
a dirmi me.
Protesto urlando
quando inciampo
le ginocchia striate
davanti a me fiori che non posso afferrare
mentre il tempo mi raggiunge mi addenta
non so come ammansirlo.
Ricordo quand’ero bambina
e non m’importava s’ero malata
perché il tempo era entità astratta
non si misurava
e la febbre era solo sonno
stelline in brodo un cartone in più.
Ricordo com’era.
A ricordare come ci si sentiva!
Ora che ogni giorno
si finge fatidico
ora che misuriamo noi stessi
dal volume del bouquet.

Giulia Sottile