In procinto di sciogliersi nel vuoto
cosa inerte si espone a me il ricordo
non tanto l’ansia allora ora in procinto
come vinto ma in piedi con la fionda
degli anni quando i nidi erano alberi
e tutto era più attesa. Ora il domani
a tu per tu coi vili e con la sorte
salgo e non scendo a patti.
Non tratto, come altri ha detto
e ancora altri dice nel presentare
conti mai pagati in contante sonante
sempre a rate si beve a dosi brevi
l’amaro dei vaccini. E poi si ride
dell’anno che tramonta oltre la siepe
infinita e leopardiana beffa per tutti
e rido e mi ritempra proprio la pianura
nel mio aspro tra il nulla delle fiere
tutte nere e bavose in procinto a dissolversi
nel vuoto mentre scrivo e ricordo
quanto bene donato a me dai cani
in tempi avversi e ora tu nel volo
calamita sei il ritorno canoro
e un’armonia che apre le vie nuove
e la collina in cima cede e conforta
il mio sguardo discreto alla pianura.
Sara Smigoro, 7 – 11 – 019