Bachi di senso e un cartone tipo Schoeller
per tacere del tappo della Bardot
1.
quello che c’è nel segno in cui all’arco del braccio
e del polso e della pressione di entrambi sul foglio
di 5 metri per 1,5 è la curva del tempo
che ha intervalli che di pagina in pagina
sono il ritmo fisionomico del corpo del modulo
di stanza in stanza dalle carte bianche della prima
ai cristalli appoggiati sul pavimento della terza
passando per gli otto cartoni tipo Schoeller
ciascuno di cm 50×70 lungo le pareti della seconda stanza
questo tuo corpo e questi tuoi movimenti legati
all’arco del braccio, del passo, della pressione del pondus
che riempio ad un tempo occupandoti lungo lo spazio
del rotolo in carta fino a questa situazione liquida
della memoria così come si va dal tuo modulatum[1. Gigliola Carretti, Modulatum, 63 pagine, tiratura in 49 esemplari, Edizioni del Piombino, Alessandria 1980; cfr. anche Eadem, Ritmico, 49 tavole, Arte Centro e Martano, Torino 1978.] dell’80
in 49 esemplari del Piombino di Alessandria al mio triangolo
d’oro in 99 esemplari che nell’84 lo sigillò a settembre[2. Cfr. V.S. Gaudio, La Stimmung con Marcelin Pleynet, Les lignes de la prose, illustrazioni di Alberto Ghinzani, 27 pagine, tiratura in 99 esemplari, Edizioni del Piombino, Alessandria 1984.]
come se l’ombra compatta del tuo corpo fosse
la luce che il corpo lascia parallela al grido
che getta il foglio ai margini dove lo sguardo si fa fuoco
2.
il cartone tipo Schoeller spinto dalla pioggia che copre la città
a settembre che è il tuo mese e quello della Bardot che si incrociano
ad angolo retto come le linee dei fatti che tagliano un libro
che cosa afferra il corpo vicino all’acqua?
3.
l’autunno si fa blu distanza dell’alba
e avvicina l’orizzonte un po’ vicino alla
successione mobile che sprofonda nella campagna
dove ti seguo fianco a fianco pagina dopo pagina
perché sei il corpo della figura che all’orizzonte
talvolta sulle gambe talvolta sul podice o altrove
finisce sempre dove ti tocco un po’ dappertutto
da ogni lato adesso che cammini, attraversi la camera
dove un albero messo fuori dalla foresta sulla strada
oppure quando pieghi il segno fino alla responsabilità dell’ombra
luce o pagina di scrittura o gnomone
che à chaque caresse ha la plastica assoluta indifferenza del tocco
della Bardot, che se per come tu ne condensavi il senso
lei a scansione di tappo di stanza in stanza la ritroviamo
che cammina sui cristalli e sulle carte bianche così simile alla parola
trattiene l’autunno del bianco tra le chiappe[3. Cfr. quanto riferì Marta Marzotto a proposito del podice di Brigitte Bardot, a cui la musa di Guttuso attribuiva il trofeo per il deretano migliore:”una volta le chiesi come faceva a mantenerlo in forma così perfetta. Mi rispose che come ginnastica ad hoc girava in casa con un tappo di champagne stretto tra le chiappe” («Il Messaggero», 18 luglio 1996). In merito verifica come sia l’opposizione tra primarietà e secondarietà a rendere come significanti somatici il culo e le gambe per movimento e proporzione, in V.S. Gaudio, Oggetti d’amore, Scipioni bootleg 1998 – Tavola del Significante Somatico, p. 90.]
[da: La Stimmung sul rovescio del cielo di Gigliola Carretti]
______________________________