La luna era ridotta a una falce sottile e seguiva il sole dietro la montagna, mentre le ombre della notte prosciugavano il mare dell’azzurro del giorno e la notte nera restituiva splendore alle stelle.
La grande nave, superato lo stretto tra Scilla e Cariddi, accompagnata dai delfini fedeli, faceva rotta verso levante.
Ha attraversato la notte fino all’orizzonte indistinto, per perdersi di vista, con le sue luci traballanti, confusa tra le stelle, ha abbandonato l’acqua ed è salpata nell’aria del cielo.
Era un’Arca, quella grande nave e portava luci di lanterne antiche, accese dagli spiriti dell’uomo durante il giorno, dalla luce della ragione.
Per traghettarli, nella notte del tempo, fino al sole dell’alba, per gli uomini del giorno dopo.
Orazio Grasso
23 Gennaio 2020