(OROCOLATO)
oro incantato
enchantée si dice
la puttana senza
voglia che cada una foglia
chanter, cantare,
non c'è sesso
nel senso della fine
sulla tovaglia resti di plebaglia
dentro un bel cantare
cHanter rode e pervade
la casa da spiriti abitata
portati dal vento di uragano lento
si spegne il canto
di velivoli guerrieri e voci fiere
la carne mutante ammutolisce
rimbalza la peste dal calendario delle feste
rossa senza rinvio
la morte corre la corte
sdrucciola sulla vita raggelata
bianche sotto i guanciali vegliano le ali
dorme il bambino tra latrati sgraziati
vapori di nitriti dalle nari di giumente
-chocolat j'ai hate de chocolhate!
Il sogno si risveglia in una sola voce fatta a croce
un antro di cristallo per il ballo
un'incrinatura della forma pura
all'occhio la trave non è grave
non si conosce in veli di onde mosce
la gettata possente di tsunami a chiedere
'mi ami?'
Colata d'oro fuori dal coro
dallo sbadiglio che sconosco spreme speme
irresoluta insoluta dissoluta
centrifuga ignifuga
© G. Usellini, L'altalena, 1940