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Ësgnor dël sol
Belénus de ’d grinor:
ant l’angavign dij ragg luisent ëd fòrsa
coron-a ’d lus, podèj sensa finagi
an sla tèra drùa ch’a l’é toa bòina sclinta.

Ant un Nen-temp sensa termo e stagion
giajèt ëd sol-aram, dagnà dal cel,
as deurvo ’n sla pariura ’d nòste arme.

Cunà da la lun-a, lingera-solenga,
soagnà da ’d lusariòle ’d tarlantan-a,
i smicerai ël Nòm ch’as arlama
an sërcand sò dësbut.

 
Belenus_2

Belenos/Beleno

Signore del sole/ Beleno dio della gioia:/ nell’avviluppo dei raggi luminosi di forza/ corona di luce, potere senza limiti/ sulla terra fertile che è il tuo confine luminoso.// In un Non-tempo senza limiti e stagioni/ scintille di sole-rame, gocciolate dal cielo,/ si aprono sul pegno delle nostre anime.// Cullato dalla luna, leggera-solitaria,/ accudito da lucciole di mussola,/ guarderò di sottecchi il Nome che rallenta/ per cercare il suo principio.

 

Belenus_3

 

Beleno, divinità celtica della luce, uno dei maggiori e più influenti tra gli antichi dei europei, per il quale si compivano sacrifici e riti collegati ai solstizi e perciò ai cicli solari dell’anno. La forma onomastica Belanu è stata ritrovata su alcune iscrizioni scoperte in Piemonte, nei pressi di Oulx ed a Bardonecchia. Alcuni studiosi lo accostano al dio Apollo.

Dario Pasero

Nato a Torino nel 1952, laureato in Lettere Classiche presso l’Universitas Taurinensis, con una tesi sulla metrica delle commedie di Terenzio, è docente di ruolo di Italiano e Latino al liceo classico di Ivrea, oltre che giornalista pubblicista e collaboratore con la Regione Piemonte per i corsi di lingua e letteratura piemontese che si tengono in varie sedi del territorio regionale. Dai primi anni Ottanta del secolo scorso ha iniziato la sua attività di scrittore (sia in prosa che in poesia) in lingua piemontese: sue composizioni sono state pubblicate su varie riviste specializzate in Piemonte e altrove. In lingua italiana, oltre che con alcune testate giornalistiche locali, collabora con l’annuario eno-gastronomico, fondato da Mario dell’Arco, «l’Apollo buongustaio» di Roma. Al suo attivo sono i volumi di prose piemontesi Sapej (Ivrea, 1997; in collaborazione con Censin Pich) e di poesie: An sla crësta dl’ombra (Ivrea, 2002), Masche Tropié Bërgamin-e e Spa (Ivrea, 2006) e L’ombra stërmà (Catania, 2012). Alcune sue composizioni sono ospitate nel volume antologico Forme della terra–Dodici poeti canavesani (Torino, 2010) Ha altresì al suo attivo l’edizione critica delle poesie di Alfredo Nicola e del teatro di Armando Mottura (entrambe per i tipi del «Centro studi piemontesi» di Torino, rispettivamente, nel 2007 e nel 2009), la collaborazione al primo e al secondo volume di La letteratura in piemontese (2003 e 2004; antologia edita dalla Regione Piemonte; in collaborazione con Gianrenzo Clivio e Giuliano Gasca Queirazza) ed una recentissima Storia del teatro in Piemonte (in collaborazione con Fabrizio Dassano; Ivrea, 2012). Sta per uscire la sua edizione critica delle poesie piemontesi di Ignazio Isler (1699-1778). È direttore della rivista trimestrale «La Slòira» di Ivrea, che si occupa di letteratura piemontese sia antica che moderna e contemporanea, e del semestrale di varia umanità «l’Escalina».