Al momento stai visualizzando Scarto di menzogna

È troppo presto per fare dell’alba un segnale.
Il sole che sorge non s’accorge di nulla.
In casa piove ancora.
I bicchieri, le tazze, la polvere
lasciare tutto com’è per ritrovarlo domani.
Ascoltare troioni da stamberga
pontificare l’erudizione dell’imminenza,
la morale della parola scritta,
dire scusa pure,
farsi piccoli all’ombra riflessa dei nani.
L’unica verità la possiede il cielo
che pianifica bare
che depone dolore.
Poco conta.
Siamo ancora vivi,
di una materia che è scarto di menzogna,
e pensiamo ancora che il nostro defunto grumo di particelle
profumi più del defunto grumo del nemico.
Col cotone in bocca declamiamo versi
di un mondo che ci chiede di puzzare,
celebriamo simboli,
idoli di una bruttezza elevata a patto.
Basterebbe l’arroganza a seppellirci,
ma ci pensa l’invisibile, oggi.
Vladimir Di Prima