lei
Mi ricordo di lei non più solo di lei,
del compagno dalla lingua bicuspide:
tastava la terra, l’aria pungente
della notte; mi ricordo delle sue mani
avvizzite, sottili come rami rinsecchiti,
che edificavano sulla sabbia,
detriti e cataste d’ossa.
declinare
Non è tempo per bastioni e castelli dorati,
della salsedine che docilmente si distacca
dalla pelle abbrunita, dei granelli
di sabbia che si sollevano nel vento
in mare aperto sulle dune e dentro i fossi,
non è più il tempo della tracina maligna
che fa le fusa, si allontana inghiottita
dalla spuma e sguardi furiosi.
personale
Mi sono spento, ho dimenticato
l’ultimo banale segreto
e trasferito lontano le mie occupazioni,
la cura, il limite alle foglie ingiallite
e al cielo sporco di fango,
ai ritagli delle foglie
sospese a mezz’aria. Mi sono spento
nel personale clamore d’un caffè.
Massimiliano Magnano