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Il dottor Occhipinti soffre di coliti e quando ha un attacco improvviso si mette a pregare la Madonna di allontanare il maligno: l’altro giorno l’ho incontrato che correva di corsa ai bagni per un probabile attacco, ma in mano aveva un libretto di preghiere.

Stava coricato nel cesso, ma intento biascicava preghiere, sperando di guarire al più presto: io l’ho visto e gli ho consigliato un sedativo, ma lui aveva gli occhi fuori delle orbite e continuava a pregare.

Deve essere intervenuto qualche santo perché dopo un po’ si è raddrizzato e si è diretto verso le cucine: voleva mangiare, anche se aveva la colite, ma non dimenticava di pregare, infatti la preghiera gli calmava la dissenteria.

Faceva di tutto per mettersi le mani sul sedere e impedire così la repentina fuoriuscita di merda, alquanto sgradevole alla sua età, ma con una mano sul culo continuava imperterrito a rivolgersi ai santi, che lo guarissero dalla sua perfida malattia: per puro caso a quell’ora anche la signorina Cornelia era alle prese con la sua solita malattia dell’infiammazione rettale e cercava in tutti i modi di guadagnare il cesso delle donne.

Per puro caso a un certo punto s’incontrò col dottor Occhipinti che aveva assolutamente bisogno di evacuare: ne nacque una istintiva simpatia, trovandosi entrambi con lo stesso problema, solo che la signorina non pregava ma bestemmiava con frasi colorite che molto impressionarono il dottore.

L’uno a pregare e l’altra a bestemmiare trovavano nel cesso il luogo ideale d’incontro e di consolazione: il dottor Occhipinti, galante come era sempre stato, pregava la signora con frasi misurate e commoventi, ma lei rispondeva con bestemmie che facevano accapponare la testa, eppure così se la intendevano, tanto è vero che si scambiavano sorrisini di commiserazione.

La signorina s’inventava frasi oscene che finivano per eccitare il dottore, di solito indifferente a tutti gli avvenimenti: così lui diventava premuroso e le portava la carta igienica molto profumata che non disturbasse il suo sederino così morbido.

Il dottore aveva finalmente trovato la morosa ideale, sempre pronta a correre in bagno e disposta ad ascoltarlo, anche a sorbirsi le sue perenni preghiere, che il più delle volte erano rivolte a sant’Ippolito che lo proteggesse dalle cacche eccessive, specie nei momenti meno adatti, quando doveva operare qualche paziente per l’ulcera gastrica.

Ma tra il cagare e il sognare c’era di mezzo il mare perché tutte le preghiere del dottore non sortivano nessun effetto, sempre tormentato dalla sua colite che ormai era diventata spastica, impedito com’era nel cervello e nella mente di pensare, soprattutto di rivolgere le sue attenzioni alla signorina Cornelia che pensava solo a cagare di nascosto per non farsi scoprire con quella terribile malattia.

Gli incontri clandestini nei bagni non avevano sviluppi: lei diventava sempre più nervosa e per nulla disposta a cedere sui suoi principi, come ad esempio concedere un sorriso e magari una carezza che avrebbero di molto entusiasmato il povero professore, eternamente tormentato dalle preghiere.

Finché un bel giorno successe il miracolo: per una semplice pastiglietta ingerita a dosi giornaliere al momento opportuno il professore diventò stitico e presto finirono gli incontro nei bagni perché l’increscioso inconveniente si era risolto: allora si risvegliò l’istinto femminile e per reazione anche lei diventò stitica, evitando metodicamente di correre in bagno.

In una situazione di completa indifferenza e di assoluto isolamento i due cominciarono a guardarsi negli occhi e a piacersi: la signorina Cornelia s’incuriosì del suo modo di guardare e poco alla volta gli rivolse una parola.

Il dottor Occhipinti risposte a modo, mantenendosi sulle generali, ma il suo occhio parabolico correva alle forme slanciate del suo maestoso sedere, sentendosi ammaliato da tanta grandezza: in breve si davano la mano, si raccontavano barzellette, mentre il dottore non pregava più, fidandosi del cielo e la signorina evitava con cura di bestemmiare per non dare di sé una brutta impressione.

Non si sa se convolarono a nozze; a me non hanno mai rivelato niente, gelosi della loro intimità, ma io ho il dubbio che ormai se la facevano, scambiandosi bacetti quando nessuno li vedeva: beati loro!

Mario Rondi