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© P. Bruegel, Paesaggio con la caduta di Icaro, (dettaglio), 1558

 

al solito salto d’amore
non bastaron le forze

restarono al suolo
appiccicate le suole

© P. Bruegel, Paesaggio con la caduta di Icaro, (dettaglio), 1558

non ricordò più nulla,
nè di chi fosse la mano

stretta dal polso indolenzito
come ogni punto del corpo

ahimè non era morto
due angeli frottaron via

senza sesso e lui vivo
non vede il passo dell’angelo

implora nel pianto che il gesto pio d’ uno specchio
sorvoli mostrando chi giaccia con lui

nel tumulto bianco piattissimo
cotto dalla delusione nessun volto si scorge

in galleria abissale solo contrapposti
specchi

unico quadro esposto Ritratto del Nulla

 

 

 

 

Enrico Ghezzi

Ha (?) quasi sedici anni nel maggio del 1968. Ama Eddy Mercks come Jean Vigo come Max Stirner come gli 8 metri e 90 centimetri di Bob Beamon come… Si occupa di cinema e di televisione (o meglio, e peggio!, ne è occupato). Dal 1979 lavora a Raitre (oggi ne è vicedirettore), per la quale ha curato o inventato cicli di film, le 40 ore non stop de La Magnifica Ossessione(1985), e i programmi Fuori Orario, Schegge, Blob (e Publimania e Fine Senza Fine). Dal 1987 al 1994 ha diretto il palinsesto della rete, allora diretta da Angelo Guglielmi. Gli piace troppo scrivere per non lasciarsi annegare (quasi?) nelle immagini. Ha diretto il Festival del cinema di Taormina dal 1991 al 1998. Da regista ha realizzato alcuni programmi tv, il cortometraggio Gelosi e tranquilli, e Luce in macchina (per l’istituto Luce). Ha pubblicato vari libri, Il mezzo è l’aria, Cose (mai) dette, Paura e desiderio, editi da Bompiani e sta (non) finendo una cosa che (non) assomiglia a un romanzo, Oro Solubile. Come tutti, crede di amare e non sa se è amato.