(dis)soluzioni (3)
mare spaccato in due
diga a se stesso
da un’eternità forse
(asciutta e calda
la sabbia del fondo)
tra i muri d’acqua
non ti volti a guardare
lo sforzo silenzioso
immane dell’onda alle tue spalle
trattenuta.
Ricordi un istante fa circondato dal vortice,
il maelstrom t’avvolse in fantasmagoria

© Christian Blackmon, Ouroborus
vuota di tutto piena
di nulla
Schermo venduto da spot
irresistibili
d’immagine senza luce
supporto nero di ogni cosa visibile
Si stese di colpo il nastro vorticante
schiocco morbido di lenzuolo teso e stirato prima d’esser
spiegato o squarciato
scenario smisurato parallelo senza curvatura
Una voce non tua parve arrivare
rugghiando dal mare che premuto premeva
le immagini:
Qui Trovi Tutto e Tutto Potrai Vedere!
Non vedesti il volto che cercavi impresso nel flutto,
né il corpo il cui tuffo fu lama
trivella scavante l’abisso
a aprire la pupilla cieca
alla visione schiocchiante, al buffo schiocco del’occhio sciocchio
scioccante e scirocchiato da ogni vento
Riempisti i polmoni dell’ultimo silenzio
statue di sale cominciarono a dissolversi
nel tuo nuotare senz’acqua
-Sorrise del sorriso che non vide
Addormentato dentro il suo risveglio
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