Dmitrij Vladimirovič Venevitinov nacque nel 1805, a Mosca, in una famiglia che faceva parte dell’élite intellettuale della città, il che gli permise di ricevere un’ottima istruzione. Nel corso dei suoi studi il poeta si interessò particolarmente alla cultura classica e alla filosofia tedesca contemporanea, soprattutto al pensiero schellinghiano. Nel 1825, dopo aver completato gli studi universitari, cominciò a lavorare presso il Collegio degli Affari Esteri e a frequentare il salotto della principessa Zinaida Volkonskaja, a cui in seguito dedicò diverse liriche d’amore. Nel 1826 si trasferì a San Pietroburgo dove, sospettato di collusione con i decabristi, fu arrestato e rilasciato dopo tre giorni. Le sue condizioni di salute, già precarie, si aggravarono sempre più, fino a portarlo alla morte, nel 1827, a soli ventidue anni.
Venevitinov fu tra i fondatori del circolo culturale segreto dei ljubomudry (“filosofi”, “amanti della saggezza”), presieduto da Vladimir Fëdorovič Odoevskij, e diede un grande contributo alla fondazione della rivista Moskovskij Vestnik.
Eccetto che per il romanzo incompiuto Vladimir Perenskij, il dialogo Anaksagor, il saggio O sostojanii prosveščenija v Rossii (Lo stato dell’istruzione in Russia) la sua parabola creativa, intensa seppur limitata nel tempo, si manifestò in particolare nella sua produzione poetica, tanto che, in seguito alla sua morte, Venevitinov diventò oggetto di culto tra i giovani poeti della sua generazione.
La poesia qui di seguito riportata è un caloroso augurio agli amici in occasione dell’inizio di un nuovo anno affinché possa essere felice e sereno, oltre che un invito a serbare per sempre nella memoria i momenti belli dell’anno appena concluso e nel cuore gli affetti più cari.
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Agli amici per il nuovo anno
Amici! È giunto anche il nuovo anno!
Dimenticate la vecchia tristezza,
I giorni d’angoscia e i giorni d’affanno
E tutto ciò che la gioia spezza;
Ma non dimenticate i giorni leggeri
Di divertimento, di letizie alate,
Di ore care al cuore, dorate
E i vecchi amici sinceri.
Nel nuovo anno vivete di novità
Abbandonate le vecchie fantasie
E tutto ciò che felicità non dà
Eppur fa nascere almeno un desìo!
In questo nuovo anno, come ieri,
Amate delle muse e delle canzoni la dolcezza,
Amate gli scherzi, i giochi, l’allegrezza
E i vecchi amici sinceri.
Amici! Accogliete il nuovo anno
In libertà, dai cari circondati
Che per voi, amici, scorra
Come dell’infanzia gli anni fortunati.
Ma non dimenticate i suoni lirici,
Tra gli svaghi di Pietropoli,
Le occupazioni miti e piacevoli
E i vecchi, sinceri amici.
(Traduzione a cura di Flavia Riolo)