Al momento stai visualizzando Si riparano bambole in controluce
© Sophie Calle, Self Portrait

 

Affollata. Il sole acceca.
Granelli di sabbia tra le dita dei piedi, leggero l’orlo si frastaglia prima di ogni passo (mi cammini a fianco). Tornata da due giorni e orlata di pensieri stravaganti.
L’acqua risplende azzurrina. Le nostre ombre si confondono e intersecano uno strano animale tentacolare. Grumi di moscerini girano allegramente senza geometrie d’aria. Qua e là un legno fradicio soccombe al suo deterioramento.

Potrei rispondere ma lascio perdere, girandomi a sperare che nessuno ci segua.
Rientrando nella lontananza da cui mi avvicino.

Controluce il tuo volto mi appartiene. Esposto, sagomato.
Parli al telefono scalciando l’acqua. Come a sfilacciare, sottotono, un orlo di pensieri stravaganti, tirarli fuori filo, per filo, e rimandare a domani.
Quando passi da un punto all’altro smetto di vederti. Un momento d’ombra.
Sostieni di non avere remore né confini peninsulari. Di essere tornato qui, incosciente, come me come C., nella prepotenza sensuale dell’arsura. Una ragione occulta per isolare il presente, sedare il dondolio acquatico del tempo.

Mi chiedo se hai ragione. Se ha senso cercare una forma.

L’acqua viene e va, l’animale tentacolare placa la sua danza nel lento ritrarsi della luce. La stessa che l’azienda di tuo padre risucchia in uno specchio. Monocristallino.
Un’ossessione: gli occhiali a specchio mi quadruplicano. Due volte a vedere, due a essere vista (ma le bambole non capiscono gli sguardi – peraltro graduati e così simili alle mie mancanze che potremmo ipotizzare uno scambio. Di lenti, di bambole.

Accetti fingendoti un vampiro che può lasciarsi incenerire.
Come se già la tua voce avesse dirottato le ombre del suo percorrermi.)

 

© Sophie Calle, Self Portrait

Maristella Bonomo

E' nata a Catania ma vive a Roma. Si è laureata in cinema al Dams di Bologna con una tesi su Proust e il cinema. Ha conseguito un dottorato di ricerca in Italianistica, sempre all’Università di Bologna, sulla sceneggiatura cinematografica. Ha pubblicato alcuni racconti sulle antologie: I racconti della Garisenda (Re Enzo editore, Bologna, 2002), Gli Intemperanti (Meridianozero, Padova, 2004) e I racconti sul caffè (Caffè Moak, Modica, 2005) e in alcune riviste e quotidiani. Sue poesie sono apparse nella rivista Graphie, nelle antologie Donne e poesia (Giulio Perrone editore, Roma 2007) e Eros e poesia (Giulio Perrone editore, 2007). La sua prima raccolta di poesie Passi segreti è edita da Prova d’Autore (Catania, 2008). La sua prima raccolta di racconti Riflessi è edita da Giraldi editore (Bologna, 2009), con una postfazione di Enrico Ghezzi. Sempre con Enrico Ghezzi ha realizzato quattro videoclip per il duo pianoforte e voce Mama’s Gan. Ha lavorato come redattrice, critica e traduttrice per le riviste letterarie ClanDestino e Griseldaonline.