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Caffè letterario “Le Murate”, Firenze, 4 ottobre 24 novembre 2016

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S. Lanuzza

Non è un caso che Stefano Lanuzza sia uno dei maggiori autori di “Stampa Alternativa”.
Fisiologicamente avverso a tutto ciò che c’è di omologato e di rassicurante nell’espressione letteraria e artistica, esprime al meglio la sua trasgressione (nel senso di violazione o infrazione della “norma”) quando opera – come in questa sua Personale – come artista figurativo.
Infatti, Lanuzza, come il suo maestro Ferruccio Masini (prematuramente scomparso), ama la pittura fino a farne, come in questi ultimi tempi, la maggior ragione del suo impegno di intellettuale.

Nella Galleria del Caffè Letterario “Le Murate”, si son potute vedere le sue Neofigurazioni / Somiglianti al proprio ritratto: una galleria di personaggi noti e meno noti, fiorentini e… anche no. Scrittori, poeti, drammaturghi, filosofi con i quali l’Autore intrattiene rapporti di amicizia o di affinità elettive.
Le immagini, di piccola o media dimensione, realizzate con acrilici e tecniche miste (trasgressive anche queste) si leggevano nella singolare Galleria dalle pareti color rosso pompeiano che ben si prestava alla cromìa di fondo dei ritratti (nero, rosso, oro).

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S. Lanuzza

Fra i cinquanta ritratti presenti ricordiamo, davvero stimolanti, quelli di Massimo Mori, di Sergio Givone, di Marco Fagioli; e di Céline studiato da Lanuzza in vari libri.

Dalla nota di accompagnamento alla mostra, ov’è ragionevole immaginare sintetizzato il pensiero dell’Autore, riprendo quanto da me condiviso: “Le elaborazioni grafico-pittoriche riescono a cogliere il nascosto, il sottostante, il non evidente, quanto si muove sotto il razionale”.

È insomma una ritrattistica personalissima questa di Stefano Lanuzza, che ci riporta ai suoi testi letterari assolutamente antiaccademici, che in un sol colpo ci tolgono dalla periferia del “sistema dell’arte”, ormai condotto dai social-media e dal mercato.