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Chi volete parli di democrazia americana? Comunque non per dirne male. Una volta, in Italia, nessuno avrebbe parlato male di Garibaldi. Ma non scambieremo una stola per grimaldello, anche se, andando lungo la cimasa di un discorso senza testa, tutto sia lecito e il suo contrario. Volevamo parlare di democrazia e tenteremo di farlo senza entrare nei meriti di essa. Dall’esterno. Cominceremo e finiremo puntando su un solo argomento: le armi e il mercato libero di esse.
Sarà conseguenza di tale liberalizzazione quello che, a puntuali scadenze e cadenze, accade di terrificante in qualche Stato degli States? Teatro le scuole, anche quelle che in Italia vengono definite medie. Forse proprio qui, negli istituti frequentati da adolescenti, si verificano stragi ancor più tremende rispetto a quanto è capitato nei campus universitari.
Vendita libera per tutte le armi. Ma ci vuole il permesso, porto d’armi. Ci mancherebbe! A parte l’ovvio c’è da mettere nel conto l’incasso che realizza lo Stato. Più armi si vendono più permessi vengono rilasciati. E i permessi costano al cittadino che ne usufruisce e  rendono allo Stato che li concede. Per non continuare con queste banalità sull’ovvio passiamo alle banalità del meno ovvio e più banale. Tra queste i segni forti della democrazia di un satellite come gli USA. E tra i segni forti della democrazia americana c’è proprio la libertà di vendere e acquistare armi. A Adrano, graziosa cittadina siciliana alle falde occidentali dell’Etna, vige e circola un proverbio: “’È ’n amico, vàrditi” (é un amico, sta’ in guardia). Cosa significa? Significa che i casi in cui sono gli “amici” a colpire gli amici, superano in quantità (e qualità) tutti gli altri. Ma nemmeno per questa occasione si esce dalle banalità, in quanto la saggezza popolare ha stabilito, fin dai tempi dei Caino e Abele o di Romolo e Remo, che i parenti sono come i calzari, più stretti sono più  male fanno. Il discorso sulla democrazia americana, speso qui, alla mensa dei poveri,  potrebbe esaurirsi tra una riflessione e l’altra del genere che abbiamo citato.
A costo di condirle con il noto detto latino, che l’italiano traduce con “Se vuoi la pace prepara la guerra”. La riflessione non regge a confronto con le stragi che ragazzetti (o ragazzotti) capita abbiano fatto nelle scuole, o, se non adolescenti, altri, che lo erano stati prima di entrare in depressione o in diverse occasioni patologiche di prerogativa umana.
Una democrazia perfetta è tale, ci direbbero i nipoti e i pronipoti di Zio Sam, se educa i suoi fedeli al porto delle armi e al libero mercato di esse. Un mitra, una pistola, un buon fucile, in America, sono, come ai tempi di Vittorio Emanuele Orlando i sigari e i cavalierati in Italia: non si negano ad alcuno.Una democrazia che può anche piacere. A noi no. Tutto qui.
Lo avevamo anticipato, fin dalle prime frasi, che saremmo stati bizzarramente banali.